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Una medaglia al disvalore per i sussidi ai combustibili fossili

Le associazioni ambientaliste premiano nove stati europei per responsabili dei più subdoli sussidi erogati al settore dei combustibili fossili

combustibili fossili

 

Individuati nove sussidi più subdoli ai combustibili fossili

 

(Rinnovabili.it) – La Polonia usa i fondi europei per sussidiare le centrali termoelettriche, la Slovacchia fa sconti sulle tariffe per le imprese del carbone, la Romania caccia famiglie e taglia foreste per le miniere di lignite, la Turchia amplia le sue riserve e la Germania si è nascosta dietro il capacity payment per non chiudere i suoi impianti più sporchi. Non solo: la Norvegia ha usato i soldi dei contribuenti per finanziare le trivellazioni in Artico, l’Estonia taglia le tasse allo shale oil, l’Ungheria privilegia compagnie automobilistiche inquinanti  e l’Irlanda aumenta le bollette per finanziare impianti di combustione della torba della compagnia energetica nazionale.

Nove campioni dell’orrore sono saliti oggi sul podio allestito a Bruxelles da Climate Action Network Europe (CAN), l’organizzazione che ogni anno “premia” con i Fossil Fuel Subsidies Awards gli stati meno virtuosi nella pratica deprecabile dei sussidi ai combustibili fossili.

La cerimonia è il momento apicale di un processo che ha visto, dal 10 aprile all’8 maggio, la partecipazione del pubblico che on line ha potuto votare «i più mortali, sporchi e subdoli sussidi ai combustibili fossili in Europa».

 

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Tramite la consegna di queste medaglie al disvalore, CAN Europe vuole richiamare l’attenzione sui diversi modi in cui i governi europei utilizzano il denaro dei contribuenti per alimentare il cambiamento climatico invece di contrastarlo.

Il direttore dell’organizzazione, Wendel Trio, ha spiegato che «questi premi dimostrano che gli impegni finanziari non sono coerenti con le promesse dei governi di affrontare il cambiamento climatico in linea con l’accordo di Parigi. Con i Fossil Fuel Subsidies Awards riveliamo una grande quantità di sussidi in gran parte nascosti per i combustibili fossili e facciamo appello a tutti i governi europei affinché li eliminino con urgenza e non oltre il 2020. Devono mettere i loro cittadini e il loro ambiente prima degli inquinanti combustibili fossili».

 

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