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La silenziosa strage di contadini nella terra della deforestazione

Nove uomini sono stati uccisi con armi da taglio e da fuoco in un luogo remoto del Mato Grosso, lo stato brasiliano dove imperversa la deforestazione

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(Rinnovabili.it) – È di certo il peggior massacro legato alle proprietà della terra che si ricordi. Ma è stato scoperto con diversi giorni di ritardo. Nove uomini sono stati assassinati con armi da fuoco e da taglio il 19 aprile scorso a Taquarussu du Norte, un’area remota del Mato Grosso, stato del Brasile noto per una deforestazione selvaggia che alimenta il dominio incontrastato dei latifondisti legati alla filiera della soia e dei grandi allevatori.

La zona, raggiungibile soltanto attraverso una strada sterrata, è distante 7 ore di auto dal primo centro abitato, Colniza. Nella stagione delle piogge, arrivarci può richiedere giorni.

Era dunque il teatro perfetto per un crimine in piena regola, una mattanza di nove agricoltori poverissimi, parte di una comunità rurale composta da un centinaio di famiglie, qualche baracca di legno, bagni a cielo aperto e niente energia elettrica. I suoi membri vengono chiamati posseiros, cioè abusivi, perché hanno occupato la terra senza un atto legale.

 

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Temendo ulteriori attacchi, la maggior parte degli abitanti ha lasciato la regione dopo i fatti del mese scorso. Donne e bambini sono quasi tutti partiti. Nella zona in cui è avvenuta la mattanza, visitata per la prima volta il 26 aprile dal giornale Climate Home, i cani si aggiravano in cerca di cibo e dei loro compagni umani.

Nonostante la polizia abbia arrestato due persone sospettate di compiere omicidi su commissione di un commerciante di legname ancora a piede libero, gli “abusivi” hanno dichiarato di essere in buoni rapporti con i tagliaboschi, dando la colpa ad agricoltori rivali.

Il problema della proprietà terriera in Mato Grosso è annoso: le due agenzie governative incaricate di regolamentare il settore in quella zona non sono d’accordo tra loro. Una sostiene che appartenga allo stato del Mato Grosso, l’altra ad un privato di cui non ha fatto il nome. In Amazzonia, 71,3 milioni di terre pubbliche non hanno ancora un proprietario, un’area grande due volte la Germania. È in questi luoghi che prendono piede fenomeni come il land grabbing e la deforestazione illegale.