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Materie prime critiche: la decarbonizzazione UE richiede una nuova lista

Secondo quanto anticipato da un funzionario UE, la Commissione starebbe valutando l’inclusione di arsenico, cadmio, idrogeno, stronzio e zirconio

Materie prime critiche
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Avanza il dominio della Cina sulle materie prime critiche. UE, USA e Giappone corrono ai ripari

(Rinnovabili.it) – La Commissione europea sta valutando cinque nuovi elementi da includere, il prossimo anno, nella lista di materie prime critiche (Critical Raw Materials-CRM). Ad annunciarlo in esclusiva alla Reuters, è Peter Handley, capo dell’unità di efficienza delle risorse dell’esecutivo UE. L’aggiornamento è una misura necessaria per l’Unione in vista dei futuri sviluppi economici e industriali in direzione della neutralità climatica. L’elenco dei CRM, infatti, è nato nel 2011 con l’esplicito obiettivo di rafforzare la competitività dell’industria europea, potenziando nuove attività di estrazione e riciclaggio delle materie prime critiche all’interno dei confini comunitari.

 

Per ogni voce sulla lista, la Commissione Europea ha valutato sia l’importanza economica che il rischio di approvvigionamento, ossia la possibilità di un’interruzione della fornitura UE. Per entrare nell’elenco, dunque, i materiali devono essere giudicati critici o strategici a causa della loro rarità o difficoltà di rifornimento, dell’uso nelle economie ad alta tecnologia e del rischio di interruzione dell’offerta, anche sulla base dei previsti sviluppi del settore tecnologico.

Il nuovo percorso di decarbonizzazione europea, fatto ad esempio di veicoli elettrici e centrali rinnovabili, rende ancora più necessario il processo di aggiornamento. Secondo quanto anticipato da Handley, la Commissione starebbe valutando l’inclusione di arsenico, cadmio, idrogeno, stronzio e zirconio.

 

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L’Europa non è la sola a compilare questi documenti. Il dominio della Cina sulla maggior parte dei minerali e terre rare impiegati nei settori tecnologici, ha costretto anche gli Stati Uniti e il Giappone a fare altrettanto.

Per ora, l’UE ha un elenco di 27 materie prime critiche rispetto all’elenco di 35 elementi degli USA, pubblicato nel 2018. Il Giappone ha, invece, designato 30 minerali come strategici nel 2012. Ma prima che l’esecutivo metta nuovamente mano al suo elenco , le tre potenze si incontreranno a novembre per dei trilogie dedicati al tema delle risorse critiche. Questo tipo di colloqui si tiene ogni anno dopo da quando la Cina, nel 2010, ha deciso di imporre quote limite sulle spedizioni all’estero di terre rare, spingendo in alto i prezzi.