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Materiali ultraleggeri: la vera pecca è nel riciclo

Materiali ultraleggeri (Rinnovabili.it) – Per contribuire alla riduzione dell’impatto negativo del settore trasporti ogni modifica è di vitale importanza. Dai motori più efficienti in grado di consumare meno carburante ed emettere meno inquinanti fino alla diminuzione del peso delle vetture per una ulteriore riduzione dei consumi.

Dagli aerei di nuova generazione fino alle automobili elettriche l’attenzione è rivolta alla riduzione di ogni singolo chilogrammo per ottenere prestazioni migliori e meno inquinamento. Ma quando un veicolo arriva a fine vita, per quanto ligia sia stata la propria condotta ambientale in vita, torna inesorabile il problema dello smaltimento dei rifiuti.

 

Ogni volta che si cercano nuove soluzioni per la riduzione dell’impatto inquinante dei veicoli di ogni settore l’elemento peso risulta infatti fondamentale. Materiali sempre più leggeri possono realmente migliorare le prestazioni e l’impatto inquinante del settore, come accade per i materiali realizzati in fibra di carbonio. Ma la situazione ha anche un aspetto negativo, ovvero lo smaltimento di questi materiali innovativi una volta che il veicolo arriva a fine vita. Per risolvere questa criticità l’Istituto di Chimica e Tecnologia dei Polimeri (ICTP) italiano sta studiando nuovi processi di gestione dei rifiuti con i partner nell’ambito del progetto SUSRAC  finanziato dall’UE.

Il coordinatore del progetto, Dario Malinconico, ha specificato che i compositi termoplastici e termoindurenti sono utilizzati in una vasta gamma di applicazioni, e circa 1 milione di tonnellate di materiali compositi sono prodotti ogni anno in Europa. Ciò richiede la creazione di strategie specifiche per lo smaltimento di questi rifiuti che se dovessero risultare troppo problematici da trattare rischierebbero di venire abbandonati e non più prodotti.

 

L’obiettivo del progetto, che è parte della Joint Technology Initiative ‘Clean Sky’, è quello di sviluppare materiali compositi termoplastici riciclabili in grado di gestire elevati carichi di peso come ad esempio i polimeri in fibra di carbonio rinforzata (CFRP) per affrontare in prima linea il problema del riciclo dei materiali a base plastica e dell’aumento della domanda di materiali in fibra di carbonio garantendo al contempo il riciclo di questi materiali e la loro compatibilità ambientale.

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