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Ideato straordinario materiale per ricavare acqua dall’aria

L'acqua di condensa scivolerà su una superficie ipersdrucciolevole ispirata al guscio dello scarabeo del Namib, alle spine dei cactus e alle piante carnivore

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(Rinnovabili.it) – In un mondo in cui le siccità aumenteranno drasticamente, riducendo le risorse idriche, la scienza si interroga sulle possibili soluzioni. Estrarre acqua dall’aria è una di queste, e ad Harvard hanno scoperto un materiale capace di farlo ispirandosi al guscio irregolare dei coleotteri del deserto, alla struttura asimmetrica delle spine di cactus e alle superfici scivolose delle piante carnivore.

La risposta, sembra dire la ricerca pubblicata su Nature, è già intorno a noi. Il modo in cui le forme di vita hanno saputo adattarsi agli ecosistemi più ostili ci insegna che ciò è possibile anche per il genere umano.

Il materiale inventato dal team di ricerca (composto da esperti della School of Engineering and Applied Sciences (SEAS) e del Wyss Institute for Biologically Inspired Engineerings) riesce a raccogliere e dirigere più facilmente il flusso di gocce d’acqua che si deposita sotto forma di condensa. Questo approccio, spiegano nel paper, è promettente non solo per la raccolta dell’acqua, ma anche per prodotti come gli scambiatori di calore industriali.

 

Ideato straordinario materiale per ricavare acqua dall'ariaPer anni, ricercatori si sono concentrati sullo scarabeo del deserto del Namib, capace di accumulare nelle fossette del suo guscio la condensa, che poi scivola verso la bocca e gli permette di bere. La novità realizzata dal gruppo di Harvard, è di aver integrato questa proprietà con altre due: «la geometria di queste irregolarità potrebbe facilitare la formazione di condensa. Ottimizzando la loro forma in base all’asimmetria delle spine dei cactus e la superficie in base ai rivestimenti quasi privi di attrito delle piante carnivore, siamo riusciti a progettare un materiale che può raccogliere e trasportare volumi di acqua maggiori in tempi più brevi rispetto ad altre superfici».

In pratica la geometria del guscio di scarabeo è abbinata ad una forma a “V” delle spine di cactus, che convogliano l’acqua verso le radici della pianta. In più, la superficie di scorrimento è costituita da un nano rivestimento ispirato a quello delle piante carnivore. Così, il materiale ideato riesce a trasportare gocce più grandi di condensa con precisione maggiore (anche contro la forza gravità) e più rapidamente di prima.

«Questa ricerca è il primo passo verso lo sviluppo di un sistema passivo in grado di raccogliere in modo efficiente l’acqua e guidarla ad un serbatoio».