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Mari e oceani salvati dalla cooperazione tra Stati Membri

mari e oceani(Rinnovabili.it) – Per avere mari e oceani più sicuri l’Unione europea ha deciso di unire le forse e chiedere la partecipazione degli Stati Membri affinchè le iniziative di controllo e tutela vengano attuate con maggiore attenzione. Per far questo oggi la Commissione europea ha deciso di unire i dati ottenuti dalle rilevazioni effettuate dalle autorità civili e militari, comprese le  guardie costiere e marine, il monitoraggio del traffico, il monitoraggio ambientale e l’inquinamento, la pesca e il controllo delle frontiere al fine di aumentare la cooperazione tra le le parti e la condivisione dei dati al fine di offrire iniziative mirate e in tempo reale che sappiano affrontare le criticità in caso di incidente, episodi di inquinamento, la criminalità o minacce alla sicurezza.

 

Per dare maggiore supporto all’iniziativa il CISE (Common Information Sharing Environment) adottato garantirà la cooperazione tra le parti. Maria Damanaki, commissaria per gli affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: “La crescita economica sostenibile nel settore marittimo può essere garantita solo se i nostri mari e oceani sono sicuri e protetti. Il CISE mira a fare in modo che tutti gli attori di sorveglianza marittima in questione abbiano un quadro completo di tutti gli eventi che accadono in mare. La condivisione di tali informazioni è la chiave per evitare la duplicazione della raccolta dei dati e per l’uso di navi pattuglia, aerei, elicotteri o satelliti nelle stesse zone di mare. Oggi, circa il 40% delle informazioni viene raccolto diverse volte e circa il 40-80% delle informazioni non è condiviso tra gli utenti interessati. Non possiamo permetterci un tale spreco di sforzi e denaro”.

 

La comunicazione ufficiale rilasciata dimostra i buoni progressi compiuti a livello comunitario dall’anno di nascita del CISE, il 2010, ad oggi sottolineando che sicuramente migliorando la comunicazione tra le parti si otterranno presto nuovi benefici per poi passare al via libera ad un nuovo progetto che mira a testare il CISE su larga scala con lo scopo ultimo di redigere un manuale che suggerisca come applicare correttamente il CISE sulla base delle precedenti esperienze.

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