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Mari e oceani protagonisti dell’agenda per l’economia blu dell’Ue

mari e oceani(Rinnovabili.it) – Il nostro pianeta, proprio come il corpo umano, è formato per lo più da acqua, mari e oceani che forniscono enormi quantità di cibo, bilanciano il clima, offrono alleati nel campo della medicina e fonti di energia a basso impatto ambientale.

Per dare a queste potenzialità il giusto spazio e la giusta importanza la Commissione europea ha deciso di redigere e pubblicare un piano d’azione per l’economia blu concentrata sullo sviluppo sostenibile delle risorse oceaniche e per stimolare la crescita e l’occupazione nel nostro continente.

 

Presentando il progetto Maria Damanaki, Commissaria europea per gli Affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: “Oggi gettiamo le fondamenta affinché le future generazioni europee possano disporre delle conoscenze e delle competenze per gestire al meglio i nostri oceani e trarne i massimi benefici possibili rispettando contemporaneamente l’equilibrio dell’ecosistema marino. Ad esempio, la nostra iniziativa di creare una mappa digitale di tutti i fondali delle acque europee aumenterà la prevedibilità per le imprese, agevolando gli investimenti, abbassando i costi e stimolando innovazioni ulteriori per una crescita blu sostenibile.”

Le potenzialità sono quindi molteplici ma gli ostacoli per raggiungere gli obiettivi di crescita sono altrettanto numerosi visto che la nostra conoscenza dei mari è ancora limitata. “Probabilmente conosciamo meglio la superficie della Luna e perfino di Marte dei fondali marini. L’innovazione marittima ha un potenziale enorme per la nostra economia, e ci aiuterà a far fronte a sfide come il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare. La crescita blu rappresenta dunque un aspetto centrale di Orizzonte 2020, il nostro nuovo programma di ricerca e innovazione” ha commentato Máire Geoghegan-Quinn, Commissaria europea per la Ricerca, l’innovazione e la scienza.

 

Tra le proposte presentate oggi l’elaborazione di una mappa digitale dell’intero fondale marino delle acque europee entro il 2020 e la creazione di una piattaforma di informazione online, che racchiuda i dettagli dei progetti marini elaborati nell’ambito del piano di finanziamento Horizon 2020 insieme alla formazione di una Comunità per la conoscenza e l’innovazione (CCI) per l’economia blu che riunisca i principali soggetti interessati provenienti dal mondo della ricerca, delle imprese e dell’istruzione dopo il 2020.

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