In Italia, situazione del mare in chiaroscuro: bene la qualità delle acque costiere, meno spiagge e fondali
(Rinnovabili.it) – Al via le iniziative per la seconda edizione della Giornata del Mare e della cultura marina, una ricorrenza istituita dal Ministero dell’Ambiente lo scorso anno in memoria della tragedia della petroliera Haven naufragata l’11 aprile del 1991 nel mar Ligure. Per l’occasione, il MinAmbiente in collaborazione con ISPRA, Regioni, ARPA costiere e insieme alle Aree Marine Protette ha lanciato la campagna #IoSonoMare, per valorizzare l’attività di monitoraggio sull’ambiente marino.
“Vogliamo tenere i riflettori accesi sul mare, coinvolgendo i cittadini – scrive in una nota il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa – Il mare unisce i popoli più che dividerli, e sempre più deve essere un ponte tra diverse culture per promuovere una cultura comune, condivisa, che è la cultura del mare. Per questo proporrò alla Cop di Napoli l’istituzione di aree marine transnazionali: ne immagino una pionieristica tra Italia, Africa e partner europei”.
Un calendario di eventi sul territorio che si concluderà il 2 dicembre con la 21° Conferenza delle Parti della Convenzione di Barcellona per la Protezione del Mar Mediterraneo dall’Inquinamento a Napoli, scelta come cuore del Mediterraneo per parlare di blue economy, clima, biodiversità e sviluppo sostenibile.
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Occasioni in cui, anzitutto, presentare e discutere i risultati dei monitoraggio svolti in attuazione della Direttiva Strategia Marina, già accessibili dal 27 marzo sul sito del’ISPRA: “I dati ci consentono di avere chiare quali sono le criticità su cui intervenire con provvedimenti normativi e campagne di sensibilizzazione – ha dichiarato dichiara il sottosegretario con deleghe alla tutela del mare e all’educazione ambientale, Salvatore Micillo – Per fare un esempio, il Ddl Salvamare, approvato pochi giorni fa in Consiglio dei Ministri, che permette ai pescatori di portare a riva la plastica raccolta con le reti durante le battute di pesca, o la #PlasticFreeChallenge lanciata dal Ministro Costa la scorsa estate, rispondono all’allarme dei rifiuti in mare, laddove sappiamo che il 95% dei rifiuti in mare aperto è plastica e parliamo di oltre 150 milioni di tonnellate”.
Intanto arrivano dati in chiaroscuro sullo stato di salute dei mari italiani: da una parte, l’Agenzia Europea per l’Ambiente, promuove la qualità delle acque costiere in Italia per la balneazione, giudicata al 90% eccellente (al di sopra della media europea); dall’altra le spiagge mostrano criticità con 770 rifiuti ogni 100 metri rinvenuti in 64 arenili per un totale che supera i 180 mila oggetti spiaggiati. Poco soddisfacente anche la situazione dei fondali marini: il range finale di oggetti ritrovati per chilometro quadrato è compreso tra 66 e 99 e il primato, con il 77%, spetta alla plastica.
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