Da gruppo di ricercatori europei un nuovo materiale prodotto con gli scarti della lavorazione della carta, utile per limitare i danni delle fuoriuscite di greggio
(Rinnovabili.it) – Trasformare il rifiuto in risorsa si sta rivelando una pratica utile all’ambiente e redditizia per i paesi. I ricercatori europei del Technological, Environmental and Logistics Centre (TEC Ltd) in Slovenia incuriositi da questo meccanismo hanno trasformato con successo i rifiuti prodotti da una cartiera in un materiale in grado di assorbire il greggio in caso di sversamento o fuoriuscite, ad esempio, in mare.
Partendo dalla consapevolezza che ogni anno l’Europa produce circa 3 miliardi di tonnellate di rifiuti, gli esperti hanno deciso di isolare dal volume totale i materiali riutilizzabili per impiegarli a favore dell’ambiente, concentrandosi sul legame tra i rifiuti della lavorazione della carta e fuoriuscite di petrolio
“Abbiamo collegato rapidamente l’olio all’assorbimento del combustibile e ai rifiuti provenienti dall’industria della carta, poi abbiamo iniziato a pensare ai fanghi di cartiera come un tesoro e non come rifiuti” ha spiegato Marko Likon ex amministratore delegato di TEC.
La quantità di carta e di prodotti derivati è enorme, e purtroppo è così anche per i rifiuti che ne derivano. Nella sola Europa l’industria della carta produce più di 14 milioni di tonnellate di fanghi di cartiera all’anno.
Il progetto ha sfruttato l’eccezionale potere assorbente dei fanghi delle cartiere trasformandoli in CAPSorb, un materiale in grado di ripulire le fuoriuscite di petrolio e il rilascio di sostanze chimiche nei porti e nelle marine. CAPSorb è così efficiente che è risultato capace di assorbire più del 99% del quantitativo iniziale della sostanza idrofoba sulla superficie dell’acqua, ad esempio da una chiazza di petrolio. Ma il suo impiego non è riservato esclusivamente alle aree marine, il materiale può essere utilizzato anche su superfici dure per catturare sostanze con diversi gradi di viscosità con un rapporto in peso CAPSorb-inquinanti di 1:4.
L’iniziativa comporta un duplice vantaggio: si riesce a ridurre il quantitativo di rifiuti prodotti dalle cartiere e al tempo stesso si offre un servizio ambientale di fondamentale importanza a beneficio soprattutto di porti e industrie.
Certi del successo della scoperta i ricercatori hanno già avviato una catena di montaggio per la produzione del materiale assorbente in Slovenia, mentre un altro impianto dovrebbe sorgere in Finlandia.