CAN Europe lancia la mappa interattiva degli impatti e delle mobilitazioni dei cittadini contro il più inquinante dei combustibili fossili
(Rinnovabili.it) – Chi in Europa sovvenziona ancora generosamente il carbone? Chi invece gli dà battaglia? Dove sono localizzate le centrali europee e dove si concentrano i maggiori danni per la salute e l’ambiente? A queste ed altre domande da oggi risponderà la Mappa Europea del Carbone, nuovo e prezioso strumento interattivo creato da Climate Action Network (CAN). Lanciata ufficialmente questa mattina, la speciale mappa presenta in maniera semplice e puntuale tutti dati sul business del carbone in Europa, offrendo una panoramica esaustiva sulle centrali esistenti e su quelle previste.
L’aspetto però più innovativo è quello riguardante i danni collaterali di questa fonte energetica: il progetto, basato su un ampia gamma di dati pubblici e non, mette in luce informazioni chiave, ma per alcuni versi ancora poco conosciute, su inquinamento e impatti sanitari legati alla combustione di questa fonte fossile. E non solo. La mappa mostra in maniera interattiva i governi più coinvolti in questo settore, sia attraverso imprese di proprietà statale che sovvenzioni pubbliche, sia la meta finale dei flussi di denaro.
Ma non sono solo notizie preoccupanti quelle che arrivano dalla Coal Map: il progetto presenta anche quindici esempi di lotte locali e nazionali contro le centrali a carbone e le miniere, tra cui spicca anche la Campagna Stop Carbone del WWF Italia (stopcarbone.wwf.it).
“I Paesi europei sono ancora assuefatti al carbone per la produzione di energia elettrica, ma oggi siamo di fronte alla migliore opportunità per la graduale eliminazione della fonte energetica più inquinante”, afferma Kathrin Gutmann , Coal Policy Coordinator di CAN Europe. “Le fonti rinnovabili sono in piena espansione e la domanda di energia sta calando, così anche le aziende energetiche stanno già perdendo miliardi di euro l’anno sui loro investimenti in carbone che rischiano di dover esser pagati dai cittadini. E’ necessario dunque che i Governi europei agiscano immediatamente per chiudere definitivamente con il carbone, soprattutto in vista della Conferenza Onu sul Clima che si terrà a Parigi a fine novembre”.
Il punto sugli impatti del carbone sull’ambiente e sulla salute secondo le più recenti e accreditate ricerche scientifiche, le alternative energetiche e economiche al più sporco dei combustibili fossili, la salvaguardia dell’occupazione saranno le questioni su cui si confronteranno i relatori della Conferenza dal titolo “Parigi chiama La Spezia: salvare il clima, chiudere con il carbone, aprire a nuove opportunità”, iniziativa pubblica organizzata da WWF Italia e Comitato SpeziaViaDalCarbone, che si svolgerà a La Spezia Sabato 19 settembre, a partire dalle ore 9,00 presso l’Auditorium del Porto.