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Malesia, stop ai rifiuti di plastica non riciclabili: verranno rinviati ai Paesi d’origine

Il Ministro dell'Ambiente malese annuncia l'avvio di un programma di lotta all'importazione illegale di scarti in ottemperanza alla recente modifica della Convenzione di Basilea.

Malesia rifiuti di plasticaLa scorsa settimana sono stati rispediti in Spagna 5 container pieni di rifiuti di plastica

 

(Rinnovabili.it) – La Malesia rispedirà ai mittenti migliaia di tonnellate di rifiuti di plastica: l’annuncio è arrivato ieri da Yeo Bee Yin, Ministro dell’Ambiente malese, in risposta all’emergenza ecologica che attanaglia il Paese asiatico da diversi mesi.

Dopo la chiusura alle importazioni di scarti in plastica non riciclabile sancita lo scorso anno dalla Cina, la Malesia è diventato il primo destinatario di un flusso di 7 milioni di tonnellate di rifiuti annui provenienti da Paesi industrializzati come Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia e Giappone.

 

Tra gennaio e luglio 2018, le importazioni malesi di rifiuti di plastica provenienti dai 10 principali Paesi esportatori sono state 456 mila tonnellate, in aumento rispetto alle 316 mila tonnellate acquistate dal Paese asiatico in tutto il 2017 e le 168 mila tonnellate del 2016.

La scorsa settimana, il Governo malese ha rispedito in Spagna 5 container ricolmi di rifiuti di plastica importati illegalmente. Già dalla prossima settimana, molte altre partite di rifiuti di contrabbando dovrebbero essere rinviati ai Paesi d’origine.

 

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Il piano di rimpatrio dei rifiuti pericolosi messo in atto dal Governo malese arriva a pochi giorni dalla modifica della Convenzione di Basilea, ratificata da 186 Paesi di tutto il mondo, che impedisce alle nazioni sviluppate di inviare scarti non trattabili (come plastica non riciclabile, contaminata o materiali pericolosi per la salute umana) a Paesi in via di sviluppo che non possiedono strutture ricettive capaci di gestirli.

 

Dall’inizio del 2018, dopo la limitazione delle importazioni cinesi, in tutta la Malesia sono sorti decine di impianti di riciclo, molti dei quali attivi senza le necessarie autorizzazioni: i rifiuti difficili da recuperare vengono generalmente bruciati, con il conseguente rilascio nell’atmosfera di sostanze tossiche, oppure rilasciati nell’ambiente.

 

“La modifica alla Convenzione di Basilea è il primo passo per risolvere il problema globale del commercio dei rifiuti – ha commentato il Ministro Yeo Bee Yin – Non c’è alcuna valida giustificazione per cui i Paesi sviluppati debbano inviare la propria spazzatura a quelli in via di sviluppo”.

 

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