(Rinnovabili.it) – Come se non bastasse la querelle sulla collocazione di una nuova discarica nel Lazio, continua a creare problemi la discarica di Malagrotta. La Commissione europea ha infatti inviato all’Italia un secondo avvertimento formale, nel quale chiede di “conformarsi entro due mesi” alle norme Ue per un adeguato pretrattamento dei rifiuti collocati nella discarica di Malagrotta e in altri siti per lo smaltimento dei rifiuti nel Lazio. In caso contrario, “potrà decidere di adire la Corte di giustizia dell’Ue”.
Già un anno fa il commissario Ue all’ambiente Janez Potocnik, aveva inviato una lettera di messa in mora all’Italia. Secondo le autorità italiane, però, i rifiuti interrati a Malagrotta dovrebbero essere considerati pretrattati, in quanto sono stati sminuzzati prima di essere interrati. Per la Commissione questo non è sufficiente, perché “occorre un trattamento meccanico-biologico dei rifiuti per stabilizzarne il contenuto organico, processo atto a ridurre il possibile inquinamento”.
La Commissione europea ha definito “restrittiva” l’interpretazione data da parte delle autorità italiane alla definizione di pretrattamento per cui la discarica di Malagrotta conterrebbe rifiuti che non hanno subito il pretrattamento prescritto. La direttiva sulle discariche (1999/31/CE) infatti, stabilisce che i rifiuti devono essere trattati prima di essere conferiti in discarica (art. 6) e cioè devono subire “processi fisici, termici, chimici, o biologici, inclusa la cernita, allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero” (art. 2 lett. h).
Con il manifesto intento di prevenire e ridurre gli effetti negativi delle discariche sull’ambiente, in particolare sulle acque superficiali, sulle acque freatiche, sul suolo, sull’atmosfera e sulla salute umana, la direttiva stabilisce requisiti tecnici stringenti per le discariche, obblighi per l’accettazione dei rifiuti e introduce categorie di discariche distinte a seconda dei rifiuti da smaltire.
Contrariamente a quanto disposto dalla Direttiva, da un’indagine Eu Pilot è emerso che nella discarica di Malagrotta, e forse in altre discariche del Lazio, parte dei rifiuti vengono interrati senza
essere prima trattati. Le discariche che operano in violazione della normativa dell’Ue sui rifiuti, dice ancora il comunicato, “costituiscono una seria minaccia alla salute umana e all’ambiente.
La Commissione ha analizzato anche il Piano di gestione dei rifiuti per la regione Lazio (adottato nel gennaio 2012 nel quale sarebbero emerse “contraddizioni tra la capacità di trattamento meccanico-biologico nel Lazio e il quantitativo di rifiuti prodotto nella Regione. Il deficit di capacità ammonta a 126.891 tonnellate all’anno nella provincia di Latina e a più di un milione di tonnellate all’anno nella provincia di Roma. Di conseguenza, un rilevante quantitativo di rifiuti viene interrato senza subire un adeguato pretrattamento”.