(Rinnovabili.it) – Tre giorni di mobilitazioni, a partire da oggi fino a domenica 22 gennaio, per manifestare contro gli eccessivi livelli di inquinamento che attanagliano le nostre città. E’ “Mal’aria 2012”, la storica campagna di Legambiente contro l’inquinamento atmosferico, che vedrà attivisti e cittadini di tutta Italia “difendere il proprio diritto alla Salute”. Numerose comuni italiani faranno sentire la propria partecipazione attraverso banchetti informativi, flash mob, e incontri con le amministrazioni per discutere ed avanzare proposte risolutive ai problemi legati alla mobilità. Obiettivo delle mobilitazioni trovare soluzioni efficaci a “strade congestionate dal traffico, aria irrespirabile, e alle pesanti ricadute sulla salute pubblica”.
Come denunciato dalla stessa associazione ambientalista stiamo assistendo ad un “progressivo impoverimento dei treni per i pendolari, con un inevitabile incremento di automobili sulle nostre strade”. Per fare il punto della situazione Legambiente ha reso pubblico l’annuale rapporto sull’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane, in cui si evince come la qualità dell’aria nel nostro paese non stia accennando a migliorare, con ossidi di azoto e PM10 tra i maggiori inquinanti atmosferici. Il dossier stima valori per le polveri fini (PM10: particolato con dimensioni inferiori ai 10 micron e PM2,5: particolato inferiore ai 2,5 micron) oltre i limiti di legge giornalieri. Nel dettaglio nel 2011, 55 dei capoluoghi monitorati hanno oltrepassato i 35 superamenti limite di 50 microgrammi/m3 di PM10, con Torino al vertice della classifica (158 superamenti), seguita da Milano e Verona (rispettivamente con 131 e 130 superamenti), e Cuneo tra le “migliori” (36 superamenti).
Dall’analisi emerge che 55 capoluoghi su 82 sono fuorilegge, pari al 67% del totale, con le maggiori criticità localizzate in Pianura Padana. A preoccupare è il “pauroso aumento dei giorni di sforamento da un anno all’altro”; in ben 13 città si sono infatti registrate oltre i 100 superamenti limite, mentre 29 capoluoghi hanno raddoppiato il limite annuale. Per quanto riguarda le PM2,5 le prime valutazioni saranno disponibile dal prossimo anno in quanto il Decreto 155/2010, che pone il valore limite annuo a 25 microgrammi/m3 da raggiungere entro il 1 gennaio 2015, è diventato definitivamente obbligatorio solo di recente. Stazionaria la situazione in merito alle concentrazioni di biossido di azoto, uno degli inquinanti più sotto controllo in quanto causa di gravi patologie polmonari. Tra le maggiori fonti di inquinamento atmosferico al primo posto appare il trasporto su strada, responsabile del 26% delle emissioni di CO2, ma che tocca punte del 50% a Roma, e circa il 45% a Milano, Palermo ed Aosta. A seguire troviamo i riscaldamento delle abitazioni che a Bolzano, Trento,Cagliari, Genova, Ancona e Firenze supera i trasporti e le attività industriali.
Per ovviare ai gravi danni sia per la salute umana e l’ambiente Legambiente suggerisce una maggiore sostenibilità urbana, stimolando un sistema trasporti innovativo ed ecologico, esortando i sindaci dei comuni ad intervenire per un futuro migliore dei centri urbani, con la creazione, ove possibile,seguendo la scia di Londra, un’area a pedaggio urbano dove per entrare gli automobilisti devono pagare un “salato ticket”. Una soluzione che potrebbe apportare significativi miglioramenti come il ridimensionamento degli ingorghi e del traffico, una migliore efficienza del trasporto pubblico, nonché una notevole riduzione delle emissioni nocive. Soluzione che andrebbe sostenuta con la creazione di corsie preferenziali e percorsi in sede protetta per i mezzi pubblici, zone a ciclopedonalità diffusa e zone 30 (con velocità limite a 30 km/h), nonché zone a traffico limitato. “Da parte nostra, spiega Legambiente, dovremmo scegliere la sostenibilità orientandoci verso quei modelli di auto meno inquinanti, di piccola e media cilindrata, oppure ibride elettriche, e a parità di modello e cilindrata, quelle a metano. contribuendo a ridurre le emissioni come stabilito dai target dell’Unione Europea”.