(Rinnovabili.it) – Il patrimonio naturale umbro ha da oggi un alleato un più su cui contare nell’impegno quotidiano alla tutela e valorizzazione. La Regione ha infatti firmato in questi giorni la Carta europea della biodiversità, il documento che raccoglie raccomandazioni e piani di azione nati con l’obiettivo di influenzare la Commissione Europea ad intraprendere specifiche azioni di salvaguardia dei propri ecosistemi e delle specie animali e vegetali.
Alla Carta, elaborata nell’ambito del progetto interregionale europeo Reverse, hanno aderito anche l’Anci Umbria, l’Università degli Studi di Perugia, il MiPaaf, il Comune di Todi e la Fondazione sui Diritti Genetici. In occasione della firma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha ricordato come da decenni, la biodiversità sia minacciata, “principalmente dalle attività umane”. “La biodiversità – ha spiegato Marini – è in declino, nonostante gli sforzi impiegati a cambiare questa tendenza, che non ci deve scoraggiare, anzi: ora sappiamo come prevenire la perdita di biodiversità. Pertanto, invertire la perdita di biodiversità resta una sfida importante a livello globale, europeo, regionale e locale”.
Il documento declina l’impegno di tutela in tre aree specifiche: agricoltura, pianificazione territoriale. “Abbiamo dato il nostro significativo contributo nel colmare il divario esistente tra i vari Paesi nella conservazione della natura e della biodiversità coltivata. Avvalendoci degli esperti e ricercatori del Parco 3A – ha proseguito l’assessore regionale alle politiche agricole Fernanda Cecchini – abbiamo svolto un ruolo di coordinamento e valutazione delle buone pratiche prodotte dai tutti i partner europei […]Per ognuno di questi sono state individuate raccomandazioni strategiche, da tradurre in Piani di azione, per creare nuove prospettive di sviluppo della biodiversità”. La Carta verrà infine inviata dalla Regione Aquitania, coordinatrice del progetto, alla Commissione europea.