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Londra: 2 mln di alberi entro il 2025 per salvare il clima

Per aiutare la città a lottare contro le isole di calore il sindaco di Londra dichiara di voler piantare 2 mln di nuovi alberi entro il 2025

Londra(Rinnovabili.it) – Il sindaco di Londra Boris Jones sulla scia dei progetti ambientali del suo omologo newyorkese ha deciso di lanciare l’iniziativa che si impegna a piantare 2 mln di nuovi alberi entro il 2025. I dati recenti raccolti dal partito dei Verdi affermano infatti che in molti quartieri londinesi il taglio degli alberi non è adeguatamente supportato da un ripristino della copertura verde, come invece dovrebbe essere, anche se la media generale rimane positiva: tra il 2010 e il 2013 nella capitale sono stati abbattuti oltre 21mila alberi. Al loro posto sono stati piantumati 30.680 nuove piante con un incremento netto di 9000 pezzi. La maggior parte dei quartieri ha piantato più alberi di quanti ne sono stati abbattuti, con Westminster, Ealing e Lambeth in testa al gruppo piantando oltre 1.000 alberi nel corso dei tre anni. Tuttavia, Sutton, Kingston upon Thames, Croydon, Barnet e Bromley hanno tutti abbattuto più alberi di quanti ne abbiano piantati.

 

Come risultato dell’effetto denominato “isola di calore”, Londra spesso registra temperature più elevate rispetto al resto del paese. Ad esempio, durante l’ondata di caldo del 2003, il centro di Londra ha raggiunto temperature 11 °C più calde rispetto alla cintura verde circostante. Gli alberi sono infatti un metodo efficace per ridurre gli effetti e le iniziative per aumentare la copertura arborea rappresentano iniziative fondamentali per migliorare la resilienza climatica della città.

“Per aiutare Londra ad adattarsi alla temperatura che aumenta il Sindaco ha un obiettivo strategico di aumentare la copertura di alberi del cinque per cento entro il 2025, ossia l’equivalente di due milioni di alberi in più”, ha detto la Baronessa Jones del partito dei Verdi. “Tuttavia, non è chiaro come questo obiettivo potrà essere raggiunto, né come si svilupperà nei luoghi abitati del centro di Londra, dove l’effetto isola di calore è più pronunciato e il rischio per le persone più vulnerabili è maggiore”.