Riciclando le acque reflue londinesi si contribuirà al reimpiego dell'acqua non potabile nelle strutture igieniche del parco olimpico. Un processo in linea con gli obiettivi green di London 2012
Un altro tassello quindi che si va ad aggiungere al grande mosaico della sostenibilità che caratterizza l’edizione londinese delle Olimpiadi, impegno che punta a far divenire l’evento la manifestazione più green mai realizzata. Commentando il progetto, Caroline Spelman Segretario statale all’Ambiente, al Cibo e gli Affari Rurali (Defra) ha commentato: “Nonostante la nostra reputazione di paese piovoso, potremmo trovarci ad affrontare un futuro con meno pioggia e con minore certezza su quando cadrà la prossima pioggia. Se vogliamo essere sicuri di avere un approvvigionamento affidabile di acqua in un futuro tutti noi dobbiamo fare contribuire ora.”
Progetti come questo, che riciclano l’acqua in modo sicuro e prevengono lo spreco di acqua dolce potabile per attività non alimentari, hanno un ruolo cruciale da svolgere, ha dichiarato un portavoce della ODA. L’impianto, che è stato finanziato congiuntamente dall’Olympic Delivery Authority e dalla Thames Water, ha la capacità di produrre 570.000 litri al giorno di acqua riciclata. Questa sarà poi pompata nella rete idrica del Parco Olimpico in condutture realizzate specificamente per l’acqua riciclata, che trasformeranno e reimmetteranno nel parco l’equivalente idrico di 83 piscine olimpioniche di acqua potabile ogni anno.