(Rinnovabili.it) – “Dirmi arrabbiata è poco. Ci stanno spacciando una semplificazione burocratica con l’aggiramento delle norme a tutela dell’ambiente”. Così l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile della Lombardia Claudia Maria Terzi esprime la sua contrarietà ad uno dei capitoli più delicati dello Sblocca Italia. Fra le tante novità del decreto, l’articolo 35 introduce tra le infrastrutture e insediamenti strategici di preminente interesse nazionale anche i termovalorizzatori. In particolare la norma dispone di dare priorità “al trattamento dei rifiuti urbani prodotti nel territorio nazionale e a saturazione del carico termico”. Un elemento questo, spiega l’assessore lombardo, che mettere a grave rischio l’attuale gestione dei rifiuti. “Ho appena terminato un incontro con gli Uffici tecnici competenti del mio Assessorato – spiega Terzi – e sono molto preoccupata dai numeri che ho visto: i nostri attuali 13 termovalorizzatori, che ci garantiscono da anni la piena autosufficienza, hanno una capacità massima di smaltimento pari a 2,6 milioni di tonnellate annue sul milione duecentomila smaltito come rifiuto solido urbano”.
Il decreto, superando di fatto la bacinizzazione regionale e quindi anche le barriere esistenti alla libera circolazione dei rifiuti urbani sul territorio nazionale, costringerebbe la Lombardia a farsi carico di oltre un milione e trecentomila tonnellate all’anno provenienti dalle altre regioni. “Tutto questo è moralmente inaccettabile e ci opporremo con tutte le nostre forze. Mi auguro che il Governo capisca il grave errore commesso e non pensi di militarizzare i nostri termovalorizzatori, per fare portare i rifiuti delle altre regioni in Lombardia”.