Previste conseguenze disastrose con l’aumento del livello del mare
(Rinnovabili.it) – Il cambiamento climatico sta causando un aumento del livello del mare di circa 4 mm all’anno, attraverso lo scioglimento delle e l’espansione degli oceani. Un fatto che raddoppierà la frequenza di gravi inondazioni costiere nella maggior parte del mondo, con conseguenze disastrose per le principali città che litoranee. Lo afferma una ricerca pubblicata sulla rivista Scientific Reports, la prima ad analizzare l’aumento del moto ondoso su scala globale. Gli esperti dell’University of Illinois, che hanno coordinato lo studio, hanno riscontrato che la maggior parte delle aree a rischio si trovano a basse latitudini, dove prevedono una minore variazione dell’altezza delle onde, sintomo di un aumento del livello del mare proporzionalmente più significativo.
La ricerca prende in esame le grandi mareggiate che possono gradualmente superare le difese costiere. Il sud del mondo sarà colpito per primo, dichiarano, lungo tutta la striscia che attraversa i tropici dall’Africa al Sud America, fino all’Asia sudorientale, ma poco dopo sarà coinvolta la costa atlantica dell’Europa e quella occidentale degli Stati Uniti. Nei luoghi più vulnerabili, come le grandi città del Brasile, la Costa d’Avorio e le piccole isole del Pacifico, le popolazioni vedranno un raddoppio delle ondate capaci di superare le barriere.
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Il costante aumento del livello del mare non dovrebbe causare immediatamente grandi inondazioni, poiché le difese costruite dall’uomo riusciranno a schermare il flusso più cospicuo. Il problema è che le grandi onde si formeranno a partire da un livello superiore rispetto al passato, con il rischio di travolgere gli sbarramenti artificiali.
Nelle zone più a rischio, sarà sufficiente un innalzamento del mare di 2,5 centimetri per assistere al raddoppio delle mareggiate. Un aumento di 5-10 cm, invece, porterà a duplicare la probabilità di inondazioni costiere probabilità in tutti i tropici. Se malauguratamente si dovesse raggiungere un aumento di 20 cm, quasi tutte le coste globali correranno lo stesso rischio.
Lo scenario intermedio è probabile che si verifichi già nei prossimi vent’anni, il che metterebbe in pericolo città come San Francisco, Mumbai, Ho Chi Minh City e Abidjan.