Sale il volume dei rifiuti solidi urbani, ma al contempo crescono le percentuali di raccolta differenziata e scende il numero delle discariche
Nel 2010, viene sottolineato nel documento, la produzione di RSU ha toccato i 32,5 milioni di tonnellate, con un aumento dell’1,1% rispetto all’anno precedente. Ma l’aumento maggiore in Italia è stato registrato nelle regioni del centro della penisola dove il +1,9% è stato seguito dal + 1,3% del nord e dallo 0,4% del sud. Ogni abitante del centro ha quindi prodotto circa 9 chilogrammi di rifiuti in più rispetto all’anno precedente, 3 kg al nord e 2 al sud con una media nazionale che tocca i 4 chili procapite.
Le cose cambiano però se lo sguardo si rivolge all’Europa: i dati diffusi da Eurostat hanno evidenziato che nel 2010 l’UE 27 ha prodotto circa 252,5 milioni di tonnellate di RSU con un calo dell’1,1% rispetto al 2009.
Il triste primato per la maggiore produzione di rifiuti va all’Emilia Romagna, con 667 kg di RSU procapite, a seguire la Toscana con 670 kg per abitante), la Val D’Aosta (623 kg), la Liguria (613 kg) e il Lazio (599 kg). Bene il Molise, che ha registrato un calo di 13 kg a persona toccando quota 413 kg anche se la produzione minore in assoluto si registra in Basilicata dove sono solamente 377 i kg prodotti per abitante all’anno. Cresce invece la quota di RSU prodotta in Campania dove sono 478 i kg prodotti da ogni cittadino (+11 kg rispetto al 2009).
I NUMERI DELLA DIFFERENZIATA In cima alla lista il Veneto, con il maggior volume di rifiuti differenziati: la regione ha infatti raggiunto il 58,7% (+1,2% rispetto al 2009), seguita da Trentino Alto Adige (57,9% e una posizione stabile) e Piemonte (50,7%). Nell’area centrale della penisola il primato è delle Marche con un 39,2% (+9,5%), a ruota seguono la Toscana con il 36,6%, (+1,4% rispetto all’anno precedente), Umbria (32%) e Lazio (16,5%). Al Sud, la raccolta differenziata in Campania si attesta al 32,7%, con picchi superiori al 50% a Salerno e 50% ad Avellino. Il capoluogo di regione, Napoli, nonostante l’emergenza rifiuti, ha raggiunto il 26,1%, a dispetto del 24,4% del 2009.
Con buoni livelli di raccolta differenziata si evita infatti il conferimento in discarica di gran parte dei rifiuti: gli RSU destinati ai siti di stoccaggio nel 2010 ammontano a 15 milioni di tonnellate, facendo registrare, rispetto alla precedente indagine dell’ISPRA, una riduzione del 3,4%, pari a 523 mila tonnellate. Il numero dei siti operativi, a causa della chiusura degli impianti minori, si ferma a 211, 19 in meno rispetto all’anno precedente.
Sono invece 50 sul territorio gli inceneritori attivi, la maggior parte dei quali (56%) localizzati al nord tra Lombardia ed Emilia Romagna.