Rinnovabili • rifiuti in mare

Liguria, via a progetto Smile contro i rifiuti in mare

L’area pilota è il bacino del torrente Maremola (46 kmq di superficie) su cui verranno svolte diverse azioni, garantite dalla presenza di partner eterogenei.

rifiuti in mare
Petr Kratochvil (publicdomainpictures.net)

Combattere  i rifiuti in mare che arrivano dalla terraferma solo con un sorriso non basta, ma il progetto Smile presentato in mattinata in Regione Liguria ha tutti gli strumenti per superare, andare oltre i cosiddetti battelli scopamare, che hanno incessantemente battuto oltre 140 km di costa ligure per tutta l’estate cercando di raccogliere i rifiuti galleggianti.

Il progetto  Smile- Strategies for MarIne Litter and Environmental prevention of sea pollution in costal areas (Strategie per i rifiuti galleggianti e la prevenzione ambientale dell’inquinamento marino nelle aree costiere)  è stato presentato da Regione Liguria, Comune di Pietra Ligure, Arpal, Legambiente, Liguria Ricerche e Olpa- Osservatorio ligurie pesca e ambiente.

Partendo dalla convinzione che  “prevenire è meglio che curare”, si propone di migliorare la gestione dei rifiuti fra entroterra e fascia costiera, grazie a un finanziamento di circa 500 mila euro stanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma LIFE+.

In Liguria  la maggior parte dei rifiuti marini è di origine terrestre. “È necessario quindi portare avanti efficaci politiche di prevenzione, coinvolgendo i territori costieri e quelli dell’entroterra. È da questa idea che nasce Smile, di cui la Regione Liguria è capofila».  spiega Renata Briano, assessore all’Ambiente della Regione Liguria”, spiega Renata Briano, assessore all’Ambiente della Regione Liguria

L’obiettivo del progetto è ideare e sperimentare strumenti pratici ed economicamente sostenibili di prevenzione e di contrasto all’inquinamento marino: intervenire direttamente alla fonte della produzione dei rifiuti, lavorando su tutto il territorio e sensibilizzando sia chi vive affacciato sul mare, sia chi abita in campagna o nei boschi.

L’area pilota è il bacino del torrente Maremola (46 kmq di superficie sui comuni di Magliolo, Pietra Ligure, Giustenice, Tovo San Giacomo, che insieme nel 2012 hanno prodotto 10.000 tonnellate di rifiuti, con una raccolta differenziata al 57%, contro le  937.000 tonnellate liguri e la differenziata al 32% – dati regionali 2012), su cui verranno svolte diverse azioni, garantite dalla presenza di partner eterogenei.

I Comuni con il supporto della Regione e di Liguria Ricerche coordineranno la gestione del ciclo dei rifiuti nella sua interezza; Arpal e Olpa effettueranno i monitoraggi, la caratterizzazione e studieranno nuovi metodi per catturare e tracciare i rifiuti; Legambiente si farà promotrice della disseminazione e della sensibilizzazione della popolazione, con seminari, camp e azioni dedicate.

E tutti i cittadini potranno divenire protagonisti, segnalando con un’apposita applicazione la presenza di eventuali rifiuti abbandonati lungo il torrente e le spiagge.

«È nostra intenzione – conclude l’assessore Briano – estendere in futuro al resto della regione gli strumenti che il progetto saprà costruire su un tema così importante sotto il profilo ambientale, turistico ed economico».