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LIFE Mix-Fertilizer: dai suini il concime bio che riduce i rifiuti

LIFE Mix-Fertilizer (Rinnovabili.it) – A volte peer abbassare il volume dei rifiuti è sufficienti reimpiegarli nella produzione di un nuovo concime. E’ il caso del progetto del centro tecnologico Cartif di Villadolid, in Spagna, dove un gruppo di ricercatori sta recuperando i liquami prodotti da un allevamento di suini per la realizzazione di concime organico.

Settore fiorente in Spagna, l’allevamento dei suoni impiega almeno 200mila dipendenti diretti e 2 milioni di lavoratori indiretti. Così come l’impatto economico anche quello ambientale risulta essere notevole vista la grande produzione di liquami e di rifiuti. I liquami portano però a due diversi tipi di problemi: “Da un lato gli odori e dall’altro sono altamente inquinanti visto che la materia organica e i nitrati impediscono loro di essere dispersi come fertilizzanti perché possono infiltrarsi nel terreno e contaminare le acque sotterranee” ha specificato Raquel López, ricercatore presso il Cartif.

 

Con un budget di 1,2 milioni di euro il progetto LIFE Mix-Fertilizer è alla ricerca di un impasto che sia ambientalmente sostenibile e nutritivo per le coltivazioni oltre che benefico per gli allevamenti e per la riduzione dei rifiuti prodotti.

Attualmente, in Spagna vengono prodotte annualmente circa 50 milioni di tonnellate di letame, di cui 2,5 milioni sono trattati nei 19 stabilimenti operanti nel paese. Questo tipo di rifiuti è stato principalmente trasformato in energia, in particolare a seguito della generazione di biogas. Ma il programma vuole però dare una nuova vita al digestato, ovvero ciò che rimane dopo la separazione del liquame in parte solida e parte liquida. La parte solida può essere utilizzata per la produzione di un compost che adeguatamente trattato potrà essere impiegato nel settore agricolo come nutrimento naturale per le coltivazioni.

Per dimostrare la fattibilità di questo nuovo partner del progetto verranno messi in funzione due impianti pilota entro la fine dell’anno, uno per il trattamento della frazione solida e uno per la frazione liquida, che opportunamente lavorata può trasformarsi anch’essa in concime, ma di diverso impiego. Entrambi i concimi verranno poi impiegati per la coltivazione di grano in due terreni appositamente isolati nei comuni di Almazan e Velamazán.

“Speriamo di aumentare il raccolto di circa il 20 per cento, come ipotizzato nei dati ottenuti in questo lavoro, e anche migliorare la qualità del suolo, contribuiendo alla riduzione di gas serra e dei costi per l’agricoltore” ha commentato Lopez.

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