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L’Europa vota sì ad una riforma della pesca

Una pesca sostenibile, in grado di rispettare gli equilibri e favorire l'economia. La nuova riforma dovrà tenere conto di queste variabili fondamentali

(Rinnovabili.it) – Quando si parla di sostenibilità si abbracciano contemporanemante diversi settori, ma stavolta l’interesse dell’Europa è per il mare e per le sue risorse. Al centro del nuovo progetto la riforma della pesca, che dovrà essere pensata sostenibile ed economicamente produttiva al fine di proteggere gli equilibri degli habitat, garantire le risorse alimentari e risanare l’economia della pesca e delle zone costiere.

E’ questo quanto inserito nel progetto presentato ieri dalla Commissione europea visto che l’Europa sta gestendo con difficoltà gli stock ittici, che si stanno impoverendo causando danni economici per un totale di 1,8 miliardi di euro l’anno.

“Nonostante alcuni progressi compiuti dopo l’ultima riforma, la politica comune della pesca ha finora mancato di esprimere il suo obiettivo principale: garantire abbastanza pesci nei nostri mari e quindi garantire la sopravvivenza dei pescatori e delle comunità costiere. La mia relazione è un primo segnale di come la nuova PCP, (Common Fisheries Policy), dovrebbe essere progettata per rimuovere le carenze e portare le attività legate alla pesca ad essere non solo ambientalmente più sostenibili, ma anche più interessanti, efficienti e redditizie”, ha dichiarato l’autore della risoluzione Salavrakos Nikolaos (EFD, EL).

La risoluzione, approvata con 21 voti a favore, due contrari e due astensioni, apre la strada a un voto della commissione della pesca per la Common Fisheries Policy (CFP) ad ottobre e una plenaria nel novembre di quest’anno.

Ma per garantire stock ittici sufficienti per la popolazione e per i pescatori e allo stesso tempo mantenere intatti gli equilibri costieri serve una politica che sappia tenere conto delle esigenze delle parti e porti avanti piani di gestione sostenibile, che però hanno bisogno di adeguati finanziamenti.

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