(Rinnovabili.it) – Servirà l’appoggio della Germania per far passare il nuovo piano di salvataggio dell’ETS europeo. Il progetto dell’esecutivo UE per ridurre l’eccesso di quote di carbonio immesse sul mercato comunitario e responsabili della precipitazione quasi ai minimi record del prezzo della CO2, è ad un passo cruciale. La proposta avanzata da Bruxelles – nota come backloading – eliminerebbe i crediti dai primi tre anni della nuova fase del mercato del carbonio (2013-2015) per rimetterli sul mercato a partire dal 2019.
Dopo il secco no della Polonia, perché il piano passi serve ora il pieno appoggio di Berlino, ancora indeciso sul da farsi stando a quanto confermato dal Commissario europeo per l’azione climatica Connie Hedegaard all’agenzia di stampa Reuters. La speranza rivela la Hedegaard è che con il sì dei tedeschi anche il Regno Unito si dimostri a favore perché “in politica, a volte, si deve prendere quello che si può ottenere quando si può ottenere”. Il commissario continua a chiedere ai Ventisette decisioni rapide ha chiesto rapide decisioni. “Ritengo sia urgente agire e penso che gli Stati membri che non hanno ancora fatto chiarezza sulla questione, internamente, debbano rendersi conto che l’industria e gli investitori hanno bisogno di sapere su cosa poter contare”.