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USA, lettera di 36 scienziati ai musei: fuori il petrolio dalla cultura

USA lettera di 36 scienziati ai musei fuori il petrolio dalla cultura

 

(Rinnovabili.it) – Fuori il petrolio dalla cultura. È questo, in sintesi, il messaggio che 36 scienziati del clima e personaggi della cultura statunitensi hanno affidato ad una lettera aperta indirizzata ai musei nazionali. Le istituzioni museali sono state invitate a tagliare i ponti con i finanziamenti dell’industria dei combustibili fossili, perché ne minano la credibilità agli occhi del pubblico.

«Siamo preoccupati che l’integrità di queste istituzioni venga compromessa dai legami con interessi particolari che offuscano la scienza del clima e la lotta per la normativa ambientale, si oppongono a una legislazione sull’energia pulita e cercano di influenzare i limiti in materia di inquinamento industriale».

La missiva punta esplicitamente ad accendere un faro di denuncia su David Koch, uno dei due fratelli miliardari del petrolio, conservatori e liberisti, che fanno lobby sul governo per far saltare le normative di taglio ambientale. David sponsorizza lo Smithsonian’s National Museum of Natural History di Washington e il Museo Americano di Storia Naturale di New York. Inoltre, ha speso almeno 67 milioni per finanziare gruppi negazionisti del cambiamento climatico.

 

«Quando alcuni dei maggiori finanziatori della disinformazione sulla scienza del clima diventano sponsor delle mostre nei musei di scienza e storia naturale, minano la fiducia del pubblico riguardo alla validità delle istituzioni responsabili della trasmissione delle conoscenze scientifiche», sottolineano i 36 firmatari.

David Koch e lo Smithsonian’s National Museum of Natural History sono già finiti in uno scandalo, cinque anni fa, per una mostra patrocinata dal miliardario che ha abilmente evitato il collegamento tra combustibili fossili e cambiamento climatico.

La lettera – che solleva argomenti simili alla campagna contro i finanziamenti BP alla Tate Modern – è stata approvata da un pool di personaggi eminenti, tra cui il premio Nobel Eric Chivian.

Chi sono i fratelli Koch, miliardari del petrolio?

Charles e David Koch sono i nomi dei due industriali che possono vantare un patrimonio di circa 40 miliardi a testa. Guidano le Koch Industries, fondate dal padre Fred, un ingegnere chimico inventore di un sistema rivoluzionario per raffinare la benzina. Oltre allo Smithsonian, David finanzia da solo il New York State Theater del Lincoln Center e ha rifatto la piazza di ingresso al Metropolitan Museum. Avere un piede nel settore della cultura paga, perché la difesa dei propri interessi è diventata ormai per i Koch una guerra senza quartiere contro ogni normativa che penalizzi il settore del carbone e del petrolio. I Koch sono diventati il male assoluto agli occhi degli ambientalisti: ricchi egoisti, che per difendere i loro interessi petroliferi e ostacolare le politiche ambientaliste vogliono comprarsi la Casa Bianca.

Non si può definire diversamente, infatti, l’intenzione di investire 889 milioni di dollari per influenzare le elezioni del 2016. Una simile mole di denaro suona come una svolta epocale nella continua disputa sul finanziamento della politica in America, anche perché è una cifra che supera la somma complessiva dei soldi spesi dal Partito repubblicano e democratico nel voto del 2012. Se i repubblicani vinceranno le prossime elezioni, lo sponsor dei Koch peserà così tanto da poter tirare i fili del prossimo inquilino della stanza ovale.

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