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Legambiente pubblica il Dossier su Roma

(Rinnovabili.it) – Vincere le amministrative politiche di Roma vorrà dire impegnarsi in favore dell’ambiente dando spazio allo sviluppo delle energie rinnovabili, dei servizi di qualità e della mobilità urbana. Il 26 e 27 maggio nella capitale si svolgeranno le elezioni amministrative e in occasione della votazione Legambiente ha presentato il suo dossier “Roma negli anni attraverso i dati di Legambiente” facendo un’attenta analisi delle performance ambientali della città dal 2003 al 2011.

Il ritratto è quello di una città che stenta a cambiare, in meglio ovviamente, e che aspetta un sindaco in grado di far fronte ad una situazione in stallo da troppo tempo. Legambiente ha infatti messo in evidenza i tassi in crescita di consumo di suolo, che non accennano ad arrestarsi, e l’incidenza di fattori ambientali critici come lo smog, traffico e rifiuti urbani.

 

“Per portare un cambiamento radicale all’interno del Comune di Roma, in termini di sostenibilità e mobilità urbana, servono scelte di indirizzo politico lungimiranti, tese alla tutela del bene collettivo. C’è un’intera grande città da rinnovare, a partire dall’edilizia ormai fin troppo invecchiata, dalla rivitalizzazione dei quartieri, dalla messa in sicurezza delle scuole, dal caos quotidiano nel traffico, dalle condizioni di vita dei pendolari. Ci auguriamo pertanto che il Sindaco che verrà, decida di lavorare e impegnarsi con la sua amministrazione in questa direzione per fare della Capitale d’Italia una città moderna, modello irripetibile di storia, cultura, bellezza e nuovo lavoro, cercando di colmare quell’assenza di capacità di far eccellere Roma, a cui in questi anni abbiamo tristemente assistito. La Capitale ha un bisogno disperato di rinnovarsi e il suo rinascimento urbano è possibile anche attraverso il coinvolgimento e la consapevolezza delle singole persone” ha dichiarato il Presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.

 

 

A preoccupare gli alti tassi di polveri sottili registrati nel corso dei 9 anni presi in considerazione dal dossier: se nel 2003 il pm10 aveva un valore medio annuo 47 microgrammi al metro cubo nel 2011 la media si attesta a 36,5 microgrammi al metro cubo, segnale di un miglioramento modesto, ma che comunque rimane un dato positivo.

“In questi anni, Roma è peggiorata proprio sul fronte della vivibilità -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio -. Nel bel mezzo della crisi economica, al centro dei mali c’è una quotidianità fatta del caos delle automobili, del cemento che avanza nella campagna e del verde dimenticato, dei rifiuti che crescono e non si differenziano, delle periferie abbandonate. Per avvicinarsi alle altre Capitali europee sostenibili, la città deve scegliere un’idea di futuro e dare risposte concrete ai problemi di ogni giorno dei cittadini.

 

 

 

RIFIUTI URBANI la capitale dai 653 kg prodotti per abitante all’anno del 2003, arriva a 709,2 del 2005. Poi i livelli scendono, forse a causa della crisi e nel 2011 i kg procapite sono 645,7 quota problematica che va ad affiancarsi alla situazione critica in cui versa la discarica di Malagrotta.

CONSUMO DI SUOLO A Roma in 9 anni il suolo destinato ad uso urbano è aumentato del 12% con conseguente diminuzione dei terreni ad uso agricolo disponibili (4.384 ettari persi), a seguire boschi e vegetazione riparia (416 ettari).

TRASPORTO PUBBLICO Scende il numero degli abitanti che sceglie il trasporto pubblico e diminuisce anche la superficie a disposizione dei pedoni. Di contro sale il numero auto immatricolate che supera quello di Parigi, Londra e Berlino: nel 2011 ogni 100 abitanti ci sono 70 immatricolazioni.

CONSUMO DI ENERGIA dal 2003 i consumi rimangono stabili anche se le rinnovabili non sono tra le fonti preferite. A roma ad oggi sono infatti presenti “impianti solari termici per 3.537 mq di cui 1.485 su edifici comunali, 5.416 impianti fotovoltaici per complessivi 103,2 MW, di cui 56,6 su tetti e/o coperture; 8 Impianti micro eolici (di tipo sperimentale) per complessivi 22 kW” si legge nel documento dell’associazione che  prosegue “Impianti a biogas per una potenza di 19,7 MW da discarica; Impianti a biomassa per una potenza complessiva di 400 kW”.

 

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