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L’invisibile leak di metano in Kazakhstan da 127mila tonnellate

I dati satellitari raccolti da Kyarros, azienda francese specializzata nel monitoraggio dei leak di metano, sono stati analizzati dal Netherlands Institute for Space Research e dal Politecnico di Valencia. La stima finale, risultato dell’analisi di 48 rilevazioni nell’arco di 6 mesi, parla di una fuoriuscita equivalente ai gas serra che producono oltre 700mila automobili diesel in un anno

Leak di metano: nel 2023 in Kazakhstan il 2° più grande della storia
crediti: Luis Guanter, Javier Roger, Shubham Sharma, Adriana Valverde, Itziar Irakulis-Loitxate , Javier Gorroño , Xin Zhang, Berend J. Schuit, Joannes D. Maasakkers, Ilse Aben , Alexis Groshenry, Antoine Benoit, Quentin Peyle, Daniel Zavala-Araiza

È l’evento più massiccio dopo il sabotaggio del Nord Stream 1 e 2

(Rinnovabili.it) – Almeno 127mila tonnellate di metano. Una fuoriuscita gigantesca, durata 6 mesi da giugno a dicembre 2023. Che ha immesso in atmosfera una quantità di gas serra pari a quella di più di 700mila automobili in un anno. È il 2° leak di metano più ingente della storia, a quanto ne sappiamo, subito dopo quello dovuto al sabotaggio del Nord Stream nel 2022.

A renderlo noto è uno studio condotto da Netherlands Institute for Space Research e dal Politecnico di Valencia, che hanno analizzato i dati satellitari raccolti dall’azienda francese Kayrros specializzata nel monitoraggio dei leak di metano. “L’entità e la durata della perdita sono francamente insolite”, ha affermato Manfredi Caltagirone, capo dell’Osservatorio internazionale sulle emissioni di metano delle Nazioni Unite. “È estremamente grande”.

L’incidente dietro il leak di metano

L’incidente è iniziato il 9 giugno 2023 con un’esplosione che ha dato origine a un vasto incendio presso il pozzo 303 presso il giacimento di petrolio Karaturun East, nella regione di Mangistau in Kazakhstan. L’incendio ha distrutto diverse parti dell’attrezzatura di sicurezza, provocando la perdita di controllo del pozzo e un incendio alto 10 metri. Nei giorni seguenti si è verificato un crollo del terreno attorno al pozzo con la formazione di un cratere di 15 metri, che ha reso più difficili le operazioni di contenimento del leak. A novembre un primo tentativo di bloccarlo con l’iniezione di acqua nel pozzo hanno solo ridotto la fuoriuscita di metano. Solo a fine anno, pompando fango con una sonda a oltre 1000 metri di profondità il leak è stato interrotto.

L’analisi di circa 48 rilevazioni satellitari a permesso agli scienziati di stimare i flussi orari di metano dal pozzo lungo i 6 mesi e quantificare il leak. “Solo il sabotaggio dei gasdotti gemelli sottomarini Nord Stream 1 e 2 nel Mar Baltico il 26 settembre 2022, per il quale è stato stimato un totale di 420-490mila t, potrebbe aver portato a emissioni maggiori rispetto all’evento di Karaturun del 2023”, concludono gli autori dello studio.