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Le aziende USA hanno eliminato i PFAS negli imballaggi alimentari

Dopo una richiesta della FDA nel 2020, le aziende hanno attuato impegni volontari e ora non utilizzano più PFAS negli imballaggi alimentari

pfas negli imballaggi alimentari
Foto di Cristiano Pinto su Unsplash

L’uso di PFAS negli imballaggi alimentari è associato a preoccupazioni per la salute

(Rinnovabili.it) – Le aziende statunitensi hanno dato seguito a un accordo con la Food and Drug Administration per interrompere volontariamente l’uso di PFAS negli imballaggi alimentari. Per una volta, un impegno assunto in modo volontario grazie al “soft power” esercitato dall’agenzia governativa, ha prodotto un risultato.

Con questo accordo, sono stati tolti di mezzo involucri per cibo da asporto, sacchetti per popcorn da microonde, contenitori di cartone per il take away e sacchetti per cibo per animali.

Le sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS), note anche come forever chemicals, sono un gruppo di migliaia di sostanze chimiche utilizzate negli imballaggi alimentari (e non solo) per le loro proprietà impermeabilizzanti. Queste sostanze possono bioaccumularsi nell’organismo umano e sono state associate a una diminuzione della fertilità, effetti sviluppo nei bambini, aumento del rischio di alcuni tipi di cancro e altri effetti negativi sulla salute. Nel 2020 la FDA si è rivolta ai produttori statunitensi per ottenere impegni volontari per interrompere la vendita di queste sostanze. L’annuncio di fine febbraio segna il completamento di tale impegno. La FDA ha anche confermato che ulteriori produttori hanno interrotto volontariamente la vendita di altre sostanze per imballaggi alimentari che contenevano diversi tipi di PFAS.

Secondo l’agenzia, potrebbero essere necessari 18 mesi dalla data dell’ultima vendita per esaurire l’offerta di imballaggi alimentari contenenti PFAS, anche se la maggior parte delle aziende impegnate li ha tolti dal mercato prima del termine. Ora la FDA lavorerà anche a un “metodo analitico convalidato” per monitorare il mercato riguardo a queste sostanze in futuro.
“Valutare i progressi di questi sforzi richiede tempo”, afferma Jim Jones, vice commissario per gli alimenti umani della FDA. “Diverse realtà dell’industria stanno attuando cambiamenti e ci sono ritardi nella segnalazione dei dati. Tuttavia, siamo incoraggiati dal fatto che attraverso la collaborazione e un interesse comune per la salute e il benessere pubblico, possiamo ottenere esiti positivi per la salute”.