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Le associazioni al governo: “Non spegniamo le rinnovabili”

(Rinnovabili.it) – Continuano i ritardi nell’adozione delle nuove regole che dovranno disciplinare i nuovi sistemi incentivanti destinati alle fonti di energia rinnovabile elettriche, che dovrebbero entrare  a regime (ai sensi del Dlgs n. 28 del 3 marzo 2011) il 1 gennaio 2013. Troppo tardi, sottolineano in una lettera congiunta inviata al Primo Ministro Mario Monti e ai ministri Clini, Catania e Fornero le associazioni ANEV, APER, e FEDERPERN che hanno espresso la preoccupazione secondo la quale, a causa di una normativa insufficiente, si potrebbero fermare i settori legati alle rinnovabili.

Attualmente in Italia le FER elettriche contano circa centomila addetti ai lavori “Se da un lato, noi operatori attivi nel campo delle rinnovabili, siamo consapevoli della necessità di una rimodulazione condivisa, equa ed efficiente degli incentivi che hanno permesso al settore di crescere, sviluppare un mercato e creare nuovi posti di lavoro, dall’altro non possiamo tacere sul fatto che il nostro settore versi oggi in uno stato di precarietà attendendo oramai da quasi un anno la nuova normativa” si legge nella lettera. Proprio i ritardi normativi starebbero quindi vanificando i progressi che le associazioni hanno ottenuto con grande fatica negli ultimi 5 anni, dando vita a comparti in cui il lavoro ha bisogno di sostegno governativo e di incentivazione, fenomeni che sarebbero di sicuro stimolo per nuovi investimenti.

Lamentando il mancato dialogo tra governo e associazioni ANEV, APER e FEDERPER  “in mancanza di una Strategia Energetica Nazionale chiedono l’apertura di un tavolo di confronto urgente per una proroga di 12 mesi nell’applicazione dei nuovi sistemi incentivanti, per garantire stabilità, certezza e salvaguardia degli investimenti già in corso di realizzazione da parte degli operatori del settore. Si chiede quindi che siano mantenuti in questo periodo transitorio e comunque almeno fino al 31 dicembre 2013 le regole e i meccanismi attuali, al fine di concedere al settore il tempo minimo necessario di comprendere, quando saranno noti, i nuovi meccanismi e in particolare il sistema delle aste che, se introdotto, costituirebbe una novità assoluta”.

L’appello, oltre a puntare l’attenzione dei politici sull’importanza delle FER, ha voluto ribadire il ruolo strategico delle energie alternative nel raggiungimento degli obiettivi climatici e anti emissioni fissati a livello europeo, da rispettare entro il 2030, sottolineando che qualsiasi ostacolo allo sviluppo del settore comporterebbe un ritardo nel raggiungimento dei target.

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