L’Unione Europea ha diffuso oggi il suo piano per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici nella zona artica e sfruttare le opportunità economiche e commerciali che si prospettano
Il rischio prospettato da alcune previsioni è che tra circa 30-40 anni ci possano essere estati artiche senza ghiaccio: un epilogo che l’Unione Europea vuole assolutamente scongiurare. «Gli sviluppi nella regione dell’Artico – ha dichiarato l’Alta rappresentante UE, Catherine Ashton – fanno diventare ancora più urgente il nostro impegno di lotta contro il cambiamento climatico globale e assumono una crescente importanza strategica, economica e ambientale per l’Unione europea, che vuole dare un contributo positivo alla cooperazione tra gli Stati dell’Artico e tener conto delle esigenze delle comunità indigene e locali che popolano quelle zone». Gli addetti ai lavori sono perfettamente consapevoli che si tratti di una sfida che richiede un’attenzione a livello globale.
Come confermato anche dalla Commissaria per gli affari marittimi e la pesca, Maria Damanaki, l’UE gioca un ruolo chiave per sostenere la ricerca, i finanziamenti, la lotta contro il cambiamento climatico e lo sviluppo di tecnologie “verdi”. La strategia dell’UE aspetta ora il parere del Parlamento Europeo e degli Stati membri e continuerà a perfezionarsi grazie al dialogo avviato con i Paesi dell’Artico, le popolazioni indigene e altre parti interessate.