(Rinnovabili.it) – Indicatore privilegiato degli effetti provocati dai cambiamenti climatici, la montagna è oggi oggetto di studi approfonditi finalizzati all’individuazione di strategie che possano mitigarli. Ed è proprio la rilevanza scientifica di questa tematica che ne giustifica l’inserimento nell’agenda dei lavori di Rio+20, alla quale parteciperà, infatti, anche il Comitato EvK2Cnr. Quattro gli appuntamenti previsti. Il primo ieri, con la proiezione di “Dhe must not die! The climate change on the roof of the world”, il film documentario prodotto dal Comitato sul villaggio ad alta quota (3000 m) del Mustang, Dhe, i cui abitanti stanno diventando dei rifugiati ambientali a causa degli effetti che i cambiamenti climatici hanno provocato nella zona. Il programma è poi proseguito oggi con il side event “Mountain knowledge solutions for sustainable green economy and improved water, food, energy, and environment nexus”, sullo sviluppo delle aree di alta montagna, la salvaguardia delle risorse naturali, il patrimonio ambientale e la biodiversità, durante il quale sarà presentato SHARE (Stations at High Altitude for research on Environment) GeoNetwork, uno strumento messo a punto dal Comitato grazie a un’intensa attività di monitoraggio e messo a disposizione della comunità scientifica internazionale.
Gli altri 2 appuntamenti vedranno l’EvK2Cnr coinvolto nell’ambito del “Mountain Pavilion”, l’evento promosso dalla Mountain Partnership e dal governo del Perù per promuovere lo sviluppo sostenibile delle regioni montane. In ordine cronologico, infatti, martedì 19 giugno il Comitato interverrà al “Role of Mountain Ecosystem Services and Biodiversity in implementing green growth strategies and creating sustainable livelihoods”, durante il quale presenterà lo studio sulla realizzazione di abitazioni “verdi” nella valle del Khumbu in Nepal, e parteciperà al “Global Mountain Forum”, in cui si discuterà sul contributo che la montagna può offrire allo sviluppo sostenibile.