Secondo il dossier pubblicato dall’associazione ambientalista, le performance atmosferiche delle città italiane monitorate sono state scarse nel 2012 e lo saranno anche nel 2013
A ciò va ad aggiungersi anche il rumore che, secondo uno studio che il Ministero dell’Ambiente olandese ha commissionato all’istituto di ricerca TNO, provocherebbe danni al 44% della popolazione europea e costerebbe alla sanità comunitaria 326 miliardi di euro; in Italia, tra le città più rumorose ci sono Bari, Napoli, Roma, Bologna, Genova e Torino.
«Sono i processi industriali e di produzione di energia e in città prevalentemente il traffico veicolare e i riscaldamenti, le principali fonti di emissione di polveri fini, ossidi di azoto, dei precursori dell’ozono o di altri inquinanti come gli idrocarburi policiclici aromatici o il monossido di carbonio e del rumore», ha dichiarato la Direttrice Generale di Legambiente, Rossella Muroni, spiegando che sono proprio questi i settori su cui è necessario intervenire. «E a chiedere all’Italia misure risolutive per ridurre l’inquinamento atmosferico a fine anno – ha aggiunto la Muroni – è stata pure l’Europa con una sentenza della Corte di giustizia nei confronti del nostro Paese. Evidentemente, il problema dell’inquinamento e delle città invase dal traffico non può più essere affrontato in maniera parziale e limitata».