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La lotta climatica dopo Davos

Il cambiamento climatico è stato tra i punti all'ordine del giorno della settimana svizzera, ma l’impegno profuso non ha convinto tutti

(Rinnovabili.it) – “Se non agiamo ora sul cambiamento climatico, le generazioni future saranno arrostite, tostate, fritte e alla griglia”. Le parole potranno far sorridere ma se a pronunciarle è una delle maggiori personalità del mondo economico, come Christine Lagarde, il tutto assume un significato decisamente più grave. Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale, è intervenuta così dal palco di Davos, dove si è tenuto la scorsa  settimana World Economic Forum. L’evento ha cercato di calibrare al meglio i suoi interventi su uno degli elementi che preoccupano il mondo economico; le minacce ambientali stanno infatti presentando i primi, salati conti e il Global Risk Report 2013, il rapporto presentato durante il forum, ha evidenziato perfettamente il legame tra debolezza economica e situazione climatica.

 

Il dialogo consumato al WEF non ha però soddisfatto tutti. Per molti, associazioni ambientaliste in primis, continua a persistere una certa incoerenza, tra le sempre maggiori evidenze di eventi meteorologici estremi e la limitata partecipazione da parte dei politici e delle imprese al problema del climate change. A rimarcare questa contraddizione sono statigli attivisti di Greenpeace che nel corso del Forum si sono incatenati alle pompe di benzina di una stazione di servizio Shell non lontana dalla sede del dibattito per protestare contro il progetto del gigante petrolifero anglo-olandese di esplorare le acque dell’Artico alla ricerca di energie fossili.