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La crisi dei mari? E’ l’equivalente ecologico della crisi economica

(Rinnovabili.it) – Lo sfruttamento dei mari ci ha portato ad un punto di crisi. Lo ha affermato David Miliband, politico britannico esponente del partito laburista impegnato nella lotta globale per evitare che gli eco disastri negli oceani danneggino ancora di più l’ambiente e l’economia delle nazioni. Miliband, che presenterà in settimana un programma di sostegno ambientale e di lotta all’illegalità negli oceani, ha ricordato l’importanza di questi complessi ecosistemi spesso vittime di catastrofi.

“Le cose peggiori che stanno accadendo sono i fenomeni come la rapina e il saccheggio su vasta scala”, ha detto Miliband all’Observer. “Ci troviamo di fronte all’equivalente ecologico della crisi finanziaria. I costi a lungo termine della cattiva gestione dei nostri oceani sono grandi almeno tanto quanto i costi a lungo termine della cattiva gestione del sistema finanziario. Viviamo come se avessimo a disposizione tre o quattro pianeti invece di uno, e questo non è più possibile.”

 

Miliband, insieme a Nelson Mandela e all’ex Ministro delle Finanze Trevor Manuel e all’ex presidente del Costa Rica, José María Figueres sarà a capo della nuova Global Ocean Commission progetto che sarà presentato durante la settimana. “Stiamo arrivando ad una vera crisi: il 2014 dovrà essere l’anno in cui invertire il degrado in mare aperto” ha dichiarato Miliband sottolineando come tali aree siano in effetti le meno controllate e tutela dai governi nonostante ospitino specie animali tra le più preziose.

“Gli oceani costituiscono il 95 per cento dello spazio di vita sul pianeta e ciò che vi accade è estremamente importante per l’abitabilità del nostro pianeta, dalla produzione di ossigeno al ciclo del carbonio e alla presenza e l’impatto di altri inquinanti. Il nostro impatto sta modificando gli equilibri degli oceani che ne risultano danneggiati, con gravi conseguenze per l’umanità” ha specificato Miliband.

 

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