Bruxelles pubblica i risultati dello studio avviato in merito all'uso degli strumenti economici e il loro impatto sulle prestazioni
(Rinnovabili.it) – Saper trasformare i rifiuti in preziose risorse non è ancora da tutti. In Europa però ci sono alcuni Stati Membri che stanno dimostrando veri e propri miracoli alchemici: risultati positivi nella gestione dei rifiuti e best practies da cui si possono estrapolare una serie di linee guida valide per tutto il Vecchio Continente. A raccogliere le esperienze dei Paesi più virtuosi è la nuova relazione pubblicata oggi dalla Commissione europea, che spiega come sia possibile che in alcune nazioni europee si vantino oggi percentuali di recupero dei rifiuti fino al 70%. Il segreto? Una combinazione di imposte e divieti su discariche e incenerimento, programmi di responsabilizzazione dei produttori e sistemi intelligenti di tassazione risulta essere la soluzione più efficace per incanalare i flussi dei rifiuti verso percorsi più sostenibili.
“I rifiuti – ha dichiarato Janez Potočnik, commissario per l’ambiente – sono troppo preziosi per essere semplicemente buttati via: con una gestione oculata è possibile reiniettarne il valore nell’economia. In sei Stati membri uno smaltimento in discarica pari praticamente a zero si associa oggi a percentuali di riciclo elevate. In tal modo questi Stati non soltanto sfruttano il valore dei rifiuti, ma hanno contestualmente creato anche industrie fiorenti e numerosi posti di lavoro”.
Il Use Of Economic Instruments And Waste Management Performances, questo il nome del documento, riporta gli strumenti che sono risultati vincenti nelle politiche nazionali, invitando ad un uso efficace e diffuso in tutta l’UE:
- imposte e/o divieti sulle discariche e sull’incenerimento – i risultati dello studio sono inequivocabili: le percentuali di conferimento in discarica e di incenerimento sono scese nei paesi in cui imposte o divieti hanno innalzato i costi di tali operazioni;
- i sistemi di “paga quanto butti” si sono rivelati molto efficienti nel prevenire la produzione di rifiuti ed incoraggiare i cittadini a partecipare alla raccolta differenziata;
- i meccanismi di responsabilizzazione dei produttori hanno consentito a vari Stati membri di raccogliere e ridistribuire i fondi necessari a migliorare la raccolta differenziata e il riciclaggio. Tuttavia, date le grandi divergenze riscontrate fra Stati membri e fra flussi di rifiuti in termini di efficienza rispetto ai costi e di trasparenza, questi programmi presuppongono una pianificazione accurata ed un monitoraggio attento.
“Affinché l’UE riesca a raggiungere gli obiettivi previsti nella sua normativa in materia di rifiuti e quelli fissati in materia di impiego efficiente delle risorse, occorrerà generalizzare gli strumenti citati a tutti gli Stati membri. Nel contesto del riesame degli obiettivi dell’UE in materia di rifiuti, previsto per il 2014, si vaglierà pertanto l’ipotesi di prevederne per legge l’obbligatorietà in alcuni casi. La Commissione sta inoltre inserendo la buona gestione dei rifiuti fra le condizioni per l’ottenimento di determinati fondi europei (cfr. IP/11/1159 e MEMO/11/663)”.