Secondo il Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi, il sistema europeo non contabilizza le emissioni reali di CO2, ma quelle assegnate come target
(Rinnovabili.it) – Una riduzione reale delle emissioni di CO2 del 7,5% e non del 4,6% come riportato nel sistema di contabilizzazione europeo utilizzato dall’ISPRA. Per il Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi, il conteggio delle emissioni calcolate ai fini del Protocollo di Kyoto per il periodo di verifica 2008-2012 avrebbe penalizzato l’Italia, alla quale sarebbero state imputate emissioni superiori a quelle reali. Nell’inventario nazionale delle emissioni di gas serra presentato dall’ISPRA lo scorso 16 aprile, infatti, e trasmesso al Segretariato generale della Convenzione ONU, vengono assegnate all’Italia ben 42 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti in più nei 5 anni considerati, una stima che di fatto pone il Paese fuori dal rispetto dei target fissati dal Protocollo di Kyoto.
“Nel meccanismo di contabilizzazione – spiega Ronchi – la riduzione delle emissioni italiane sarebbe solo del 4,6% come media del periodo 2008-2012 rispetto al 1990, a fronte di un target del 6,5%, quando invece la riduzione reale, comprendendo i meccanismi flessibili previsti dal Protocollo, è del 7,5%”.
Si tratta di un paradosso che comporterebbe anche conseguenze economiche per il Paese: nonostante il target fissato da Kyoto sia stato superato di 1 punto percentuale, l’Italia potrebbe essere chiamata a pagare l’acquisto di diritti di emissione per alcune milioni di tonnellate di CO2 che di fatto non avrebbe emesso, solo perché, ha aggiunto Ronchi, “si contabilizzano le emissioni previste da un tetto nominale, assegnato ai grandi impianti industriali, e non le emissioni reali notevolmente inferiori”. Per Ronchi, dunque, sarebbe opportuno o modificare il sistema europeo di contabilizzazione delle emissioni di CO2 oppure chiarire che l’Italia ha di fatto superato il target nazionale fissato dal Protocollo di Kyoto.