L’associazione ritiene che un obiettivo di riduzione delle emissioni del 30% al 2020 non solo sia fattibile e poco faticoso, ma possa anche portare importanti benefici economici e occupazionali
Immediati i benefici che potrebbero derivare da questo nuovo obiettivo: secondo uno studio che il governo tedesco ha commissionato all’Istituto Potsdam, potrebbero essere creati 6 milioni di nuovi posti di lavoro e si potrebbe arrivare a un aumento medio dello 0,6% del PIL e del 4% degli investimenti. «Portare il taglio delle emissioni al 30% non richiederebbe grandi sforzi aggiuntivi – ha dichiarato il responsabile clima di Legambiente, Mauro Albrizio, presente a Doha – ma contribuirebbe a colmare il preoccupante divario esistente tra gli impegni di riduzione assunti sinora dai diversi paesi e la riduzione di emissioni indispensabile entro il 2020 per rientrare nella traiettoria di riscaldamento del pianeta non superiore almeno ai 2°C. Le stime dell’UNEP parlano di un gap di 8-13 miliardi di tonnellate di CO2».