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Gli italiani chiedono agricoltura bio ed ecoturismo all’Expo

Niente pesticidi in agricoltura, no agli OGM, sì all'ecoturismo e alle vacanze sostenibili. Gli italiani chiedono all’Expo un impegno preciso. Lo onorerà?

Gli italiani chiedono agricoltura bio ed ecoturismo all’Expo

 

(Rinnovabili.it) – Sarebbero disposti a non usare l’automobile durante le vacanze, se ci fosse un’alternativa valida. Sono convinti che l’ecoturismo possa far bene all’economia dei territori, oltre che all’ambiente. Sono attratti dalle tradizioni locali e chiedono un’Expo senza OGM. Questo quadro dei turisti italiani è stato tracciato dal V Rapporto: “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”, realizzato dalla Fondazione UniVerde con IPR Marketing. I dati sono stati diffusi ieri a Milano, durante il convegno sul tema: “Expo 2015: turismo e agricoltura sostenibili”.

 

Il 58% degli intervistati ritiene che Expo 2015 dovrebbe valorizzare l’agricoltura contadina, senza pesticidi dannosi per la salute, ma biologica e biodinamica. La maggior parte dubita che si arrivi ad un documento conclusivo, che vede l’impegno di tutti i Paesi in favore di politiche agricole sostenibili e auspica che sia almeno garantito il diritto all’alimentazione, riducendo lo spreco di cibo.

Dal rapporto sull’ecoturismo emerge un trend positivo sia per il turismo sostenibile che per l’ecoturismo. Gli italiani, cioè, sono ormai in grado di definire il turismo “verde” come quello che rispetta l’ambiente e cerca di ridurre il consumo del territorio. La sostenibilità, per il 47% del campione, è un’opportunità di sviluppo economico nelle aree turistiche. Il 54% degli intervistati giura che quando pianifica un soggiorno si pone il problema di fare scelte che non danneggino la natura. Addirittura, il 50% circa degli intervistati a si dichiara disponibile a pagare tra il 10 e il 20% in più pur di fare vacanze sostenibili.

 

Per accertarsi che la struttura che sceglieranno abbia caratteristiche di ecosostenibilità, gli italiani sensibili alle vacanze green si affidano alla rete. Il 48% considera la struttura “eco” se utilizza pannelli fotovoltaici, mentre più del 20% tiene presente l’uso di sistemi per il risparmio idrico ed elettrico. Alcuni approfondiscono anche i servizi offerti dall’albergo, e giudicano la struttura adatta se fa la raccolta differenziata (36%) e offre menù biologici e a km zero (35%).

La sensibilità sui danni che il turismo può portare all’ambiente si mantiene costante. Il 62% sostiene che la cementificazione e la speculazione edilizia rappresentino una minaccia per la natura, ma solo il 10% individua l’inquinamento come un possibile rischio provocato dal turismo.

Il campione dichiara in maggioranza che sarebbe anche disposto a fare meno dell’auto, qualora la meta scelta fosse facilmente raggiungibile in treno (72%). Il 47% ha già optato per questa soluzione nelle precedenti vacanze.

 

Sul cibo, gli ecoturisti richiedono invece un’agricoltura sempre più sostenibile, e prediligono ristoranti con prodotti biologici o a km zero. Ma ad una condizione: che ci sia parità di prezzo rispetto a quelli tradizionali. Lo stesso vale per gli esercizi che offrono un menù vegetariano o vegano. L’opzione vegana compare per la prima volta tra le preferenze, segno che tra scelte salutistiche e rifiuto morale di mangiare animali, qualcosa sta cambiando. Chissà se un evento come l’Expo sarà in grado di rispondere a queste esigenze.