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In Italia sette rifiuti ogni metro di spiaggia

In Italia sette rifiuti ogni metro di spiaggia

 

(Rinnovabili.it) – Sono più di 33 mila i rifiuti che Legambiente ha trovato su 47 spiagge italiane, nel terzo anno della sua campagna “Beach Litter”, in cui sono stati passati al setaccio 106 mila metri quadri di arenili nel nostro Paese. Secondo le stime dell’associazione, in media si avrebbero 714 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. Bottiglie, mozziconi di sigarette, calcinacci, stoviglie usa e getta, bastoncini di plastica provenienti dai cotton fioc gettati nel water.

A farla da padrona, anche quest’anno, è la plastica: «Il 76,3% degli oggetti trovati è infatti di plastica – spiega Legambiente in una nota – seguita da mozziconi di sigarette (7,9%), rifiuti di carta (5,5%), metallo (3,6%), vetro/ceramica (3,4%), legno (1,3%), rifiuti tessili (1,2%) e gomma (0,8%)».

I pezzi di plastica e di polistirolo con dimensioni minori di 50 centimetri sono in cima alla classifica degli oggetti più trovati da Legambiente. La frammentazione dei rifiuti plastici abbandonati nell’ambiente «genera un inquinamento irreversibile e incalcolabile – spiega la nota – Per effetto di onde, correnti, irradiazioni UV e altri fattori, i rifiuti sono destinati a frammentarsi in milioni di micro particelle che si disperdono nell’ecosistema marino e costiero vengono ingerite dalla fauna marina».

 

In Italia sette rifiuti ogni metro di spiaggia 4La maglia nera di litorale più sporco va alla spiaggia di Coccia di morto, a Fiumicino. Qui, dove sfocia il Tevere, si accumulano i rifiuti provenienti dal fiume. Il team del cigno verde vi ha trovato il più alto numero di oggetti abbandonati: oltre 5.500 in 100 metri.

«Il problema dei rifiuti spiaggiati e di quelli in mare – dichiara Rossella Muroni, presidente di Legambiente – rappresenta la punta dell’iceberg di un problema molto più complesso che deve essere affrontato al più presto. Circa il 70% dei rifiuti che entra a contatto con l’ecosistema marino affonda, e solo il 15% resta in superficie. Per questo è urgente mettere in programma azioni per la progressiva riduzione dei rifiuti in mare e nella fascia costiera, come previsto dalla Direttiva Europea Marine Strategy, che in Italia non sono ancora state messe in campo».

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