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Italia: prende il via la Strategia nazionale marina

Grazie all'accordo stretto tra 15 regioni e il Minambiente viene garantito ai nostri mari un tasso più elevato di tutela e politiche mirate

(Rinnovabili.it) – Sono 15 le Regioni italiane che si affacciano sul mare e tutte insieme hanno deciso di firmare, con il Ministero dell’Ambiente, un Protocollo d’Intesa del valore di 6 milioni di euro a sostegno delle attività di indagine e valutazione tecnico-scientifica sullo stato di salute dell’ambiente marino.

Prende così il via la Strategia nazionale marina, voluta dalla Direttiva europea che risale al 2008 che stabilisce la protezione dell’ambiente marino “al fine di mantenere la biodiversità e preservare la diversità e la vitalità di mari ed oceani che siano puliti, sani e produttivi”.

 

A coordinare in modo sinergico la nuova alleanza saranno le tre “sub-regioni marine” italiane che compongono il Mediterraneo: Mediterraneo occidentale, mare Ionio-Mediterraneo centrale e mare Adriatico.

Per il Mediterraneo occidentale a fare da capofila nella gestione della nuova strategia sarà la Toscana, che in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e con le altre regioni attuerà la direttiva per la tutela e lo sviluppo delle politiche riservate all’ambiente marino.

 

“Uno degli aspetti più importanti di questo accordo – ha commentato l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini – è il coinvolgimento delle Regioni su un tema come il mare. Questo permetterà di affrontare insieme gli aspetti problematici o delicati che riguardano l’ambiente marino in stretta connessione con quelli legati allo sviluppo delle attività economiche che vi ruotano attorno, nell’ottica ormai consolidata che sviluppo e ambiente corrono insieme sulla stessa strada. La scelta della Regione Toscana quale regione capofila per il Mediterraneo occidentale rappresenta il giusto riconoscimento per l’impegno con la quale nella nostra regione stiamo affrontando il tema del mare e per le competenze che a viario titolo abbiamo saputo esprimere” ha concluso la Bramerini.