Violenti acquazzoni contrapposti a precipitazioni mediamente in calo e nuovi picchi nella colonnina di mercurio: questo il clima stravolto dell'Italia 2015
(Rinnovabili.it) – I cambiamenti climatici si stanno facendo sentire anche in Italia. Se a livello globale il 2015 è stato l’anno più caldo dal 1880 ad oggi, anche nel bel paese la temperatura non ha scherzato facendo registrare il valore medio il più elevato dell’intera serie dal 1961. A complicare un clima già rovente, sono state poi siccità in aumento e precipitazioni mediamente inferiori alla norma quasi ovunque, se si escludono i violenti rovesci, soprattutto nel mese di ottobre, verificatesi in Sicilia.
A scattare questa fotografia è l’XI rapporto ISPRA “Gli indicatori del clima in Italia”: il report illustra l’andamento del clima nel corso del 2015 e aggiorna la stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia. A partire dalla studio di dati, statistiche, indici e indicatori climatici derivati dal Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale, il documento mostra tutte le anomali che hanno caratterizzato l’annata precedente. A partire da quelle termiche che hanno segnato il nuovo record nella colonnina di mercurio, +1.58°C, (sia pure appena al di sopra della media annuale registrata nel 2014) con scarti rispetto ai valori normali particolarmente marcati nel mese di luglio (+2.53°C) e negli ultimi due mesi dell’anno. Distinguendo tra macro-aree geografiche, l’anomalia della temperatura media annuale è stata più marcata soprattutto sulle regioni settentrionali e sulle stazioni in quota dell’arco alpino.
Il 2015 si contraddistingue come l’anno più caldo dell’ultimo mezzo secolo anche per aver segnato il record della temperatura media annuale della temperatura superficiale dei mari che bagnano la nostra penisola: con un’anomalia media di +1.28°C, il 2015 si colloca infatti al 1° posto dell’intera serie dal 1961.
E mentre il caldo aumentava, la pioggia scarseggiava: le precipitazioni cumulate annuali del 2015 in Italia sono state complessivamente inferiori alla media climatologica del 13% circa, con differenze importanti registrate soprattutto al Nord e al Centro (rispettivamente -21% e -17%). Il carattere mediamente “secco” dell’anno è confermato dal dato dell’umidità relativa media annuale nazionale, che colloca il 2015 al terzo posto nella classifica degli anni più secchi a partire dal 1961.
Allo stesso tempo sono numerosi gli eventi estremi, soprattutto in Sicilia e in particolare a ottobre (a Linguaglossa il record delle precipitazioni, il primo ottobre con 365 mm di precipitazione massima giornaliera).