Da oggi, iniziano le consultazioni con i Ministeri per aggiornare la strategia nazionale e dar seguito agli impegni internazionali assunti dall’Italia
L’Italia è impegnata in questi mesi nell’aggiormento della sua strategia: dopo una prima fase di confronto con la società civile, iniziata a giugno 2016, il documento è ora in mano ai Ministeri competenti. L’obiettivo è quello di creare uno strumento strategico condiviso in grado di orientare politiche, programmi e interventi volti a promuovere lo sviluppo sostenibile a livello nazionale. Sviluppo che dovrà necessariamente toccare tutti gli obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030 e quelli definiti dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. L’intesa stabilita nell’ambito della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici (UNFCCC), che l’italia deve ancora ratificare, imposta un target comune per contenere il riscaldamento terrestre ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, facendo il possibile affinché si mantenga entro 1,5°C
Il processo di definizione della Strategia prevede il coinvolgimento, in tutte le sue fasi, delle istituzioni, della società civile e del mondo della ricerca. Il suo aggiornamento, su base triennale, è previsto dalla legge n. 221 del 28 dicembre 2015: il Governo, su proposta del Ministero dell’Ambiente, sentita la Conferenza Stato-Regioni e acquisito il parere delle associazioni ambientali, provvederà tramite apposita delibera del CIPE. Alla base delle consultazioni svolte e da svolgere c’è l’ analisi e valutazione qualitativa del “posizionamento” dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, realizzata dal Ministero dell’Ambiente. L’analisi ha lo scopo prioritario di fornire una preliminare base informativa di riferimento utile all’elaborazione condivisa della Strategia nazionale, per dare avvio alle consultazioni multilivello e per facilitare i processi di governance per lo sviluppo sostenibile.