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ISTAT: ambiente urbano migliore

Secondo i dati emersi dal report dell’ISTAT, il miglioramento della qualità dell’ambiente urbano sarebbe dovuto a una maggiore mobilità sostenibile, una diminuzione del rumore e all’aumento di verde

ISTAT: ambiente urbano migliore.(Rinnovabili.it) – Meno auto private e più bike e car sharing hanno contribuito a un miglioramento della qualità di aria e ambiente urbano. È quanto emerge dalle statistiche sui dati ambientali nelle città appena diffuse dall’ISTAT e relative al 2013, nelle quali vengono passati in rassegna i vari fattori che hanno contribuito a una maggiore qualità dell’ambiente urbano. Stando a quanto riportato dai dati, infatti, per il secondo anno consecutivo si è registrata una riduzione dei tassi di motorizzazione nei capoluoghi di provincia (-0,9% quella di autovetture e -0,6% il dato relativo ai motocicli), alla quale hanno corrisposto numerose iniziative a favore della mobilità sostenibile, con un aumento di car sharing, presente in 23 città prevalentemente nel Nord Italia, bike sharing, attivo in 66 città, e piste ciclabili (su 116 capoluoghi, 36 dispongono di almeno 34 km di pista ciclabile). Attuate anche in 17 capoluoghi politiche di limitazione della circolazione del traffico privato, sia emergenziale, cioè in seguito ai superamenti dei valori limiti, sia programmato.

 

Tutti questi fattori avrebbero contribuito a una qualità dell’aria urbana migliore: i capoluoghi in cui il valore limite per le PM10 è stato superato per più di 35 giorni sono scesi da 52 a 44; i miglioramenti sono stati riscontrati principalmente al Nord e al Centro, mentre nel Mezzogiorno è stato evidenziato un peggioramento in Campania.

 

Sul piano dell’inquinamento acustico, sono passati da 91 nel 2012 a 88 nel 2013 i comuni che hanno effettuato misurazioni per verificare il rispetto dei limiti imposti dalla normativa; nel 47,9% dei casi è stato riscontrato almeno un superamento dei valori limite.

 

Buoni invece i dati relativi al verde urbano che rappresenta il 2,7% del territorio dei comuni capoluogo di provincia e che rispetto al 2012 è aumentato dello 0,7%. Quarantatre inoltre i comuni con una rete ecologica per tutelare la biodiversità anche in città e 57 le amministrazioni che hanno attivato e dato in gestione ai cittadini orti urbani.