Pubblicati i primi risultati dei saggi ecotossicologici effettuati dall'Ispra e dall'Arpa Toscana, su campioni di acqua prelevati
Accanto ai saggi ecotossicologici – compiuti dall’Arpa Toscana durante il viaggio – sia a poppa sia a prua della nave sono state sistemate delle resine, all’apparenza simili a spugne, per verificare che non ci siano perdite di sostanze di altra natura; il rischio di inquinamento non è infatti legato unicamente agli idrocarburi. Sono inoltre state recuperate, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, le numerose reste di mitili (cozze di mare) che erano state precedentemente posizionate nell’area intorno al relitto, si sono prelevati organismi appartenenti alla fauna ittica bentonica (scorfani e mustelle) ed invertebrati (chiocciole di mare) sulle scogliere a ridosso della nave. “Un complesso set di analisi chimiche, cellulari e tossicologiche (biomarker) – spiega l’istituto in una nota stampa – permetterà di evidenziare se ci sia stato rilascio e trasferimento al comparto biotico di inquinanti chimici o la comparsa di effetti biologici riconducibili al rilascio di tali composti”.