L’Onu pubblicata la versione finale del rapporto “Climate Change 2013: The Physical Science Basis”
(Rinnovabili.it) – Il riscaldamento globale è oramai inequivocabile, l’influenza umana è stata la causa dominante dalla metà del 20° secolo, e le concentrazioni atmosferiche di gas ad effetto serra, oggi a livelli mai visti prima in almeno 800 mila anni, persisteranno per molti secoli. Questo lo sconfortante quadro dipinto dalle Nazioni Unite nell’ultimo rapporto sui cambiamenti climatici dell’IPCC, il report redatto per offrire una comprensione globale della base fisica del processo di Climate Change. “Le continue emissioni di gas serra causeranno un ulteriore riscaldamento e seri stravolgimenti in tutte le componenti del sistema climatico”, si legge nel documento delinea le minacce ambientali a cui il Pianeta sta già facendo fronte dalla fusione della Groenlandia e degli strati di ghiaccio antartici all’aumento degli oceani fino agli eventi meteorologici estremi come i cicloni e le ondate di calore.
“Limitare il cambiamento climatico richiederà riduzioni sostanziali e durature”, sottolineano gli esperti Onu bollando la causa umana come “estremamente probabile” (ovvero dal 95%-100%) fin dalla metà del 20° secolo. Il problema è che, anche se le emissioni di anidride carbonica venissero arrestate completamente, la maggior parte degli aspetti del climate change persisterebbero ancora per molti secoli. Tra i punti messi clou del report finale, l’affermazione che ritardare le azioni di contrasto al riscaldamento globale farebbe inevitabilmente aumentare i costi comportando anche “una riduzione delle opzioni” per scongiurare impatti ambientali peggiori.