(Rinnovabili.it) – Si è aperto questa mattina in Svezia, e più precisamente a Stoccolma, l’attesa quattro giorni del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC). Scienziati e funzionari politici provenienti da oltre 110 Paesi si ritroveranno da oggi fino al 26 settembre per finalizzare un nuovo rapporto di valutazione delle prove sul cambiamento climatico e le sue cause. Nel dettaglio l’incontro, evento culmine di quattro anni di lavoro da parte di centinaia di esperti che hanno offerto volontariamente tempo e competenze, ha il compito di approvare un documento di 31 pagine che avvalori l’aumento dell’incidenza umana sul surriscaldamento globale; le bozze del documento IPCC – consultate in anteprima dalla Reuters – indicherebbero che le cause antropiche sono al 95% responsabili del cambiamento climatico a partire dagli anni 50. La probabilità era del 90% secondo l’ultimo rapporto del 2007, e del 66% nel 2001.
La relazione rappresenterà la guida scientifica fornita a quei governi che, il prossimo dicembre, si riuniranno ancora una volta sotto l’egida dell’ONU con l’obiettivo di arrivare ad un accordo climatico entro la fine del 2015. “Mi aspetto che il mondo capisca la semplicità e la gravità del messaggio che manderemo”, ha commentato a chiusura della prima sessione Rajendra Pachauri, presidente dell’IPCC. Gli fanno eco le parole pronunciate da Qin Dahe, co-presidente del IPCC Working Group I: “Le prove scientifiche del cambiamento climatico di origine antropica si sono rafforzate di anno in anno, lasciando un numero sempre minore di incertezze circa le gravi conseguenze dell’inazione, nonostante permangano ancora lacune e incertezze in alcune aree della scienza climatica”. Il documento sostiene che le temperature potrebbero crescere fino ad un massimo di 4,8 gradi Celsius in questo secolo e che il livello dei mari, che è aumentato di 19 cm solo nel 20° secolo, potrebbe aggiungere un “extra” di 26-81 cm verso la fine del secolo in corso.