Una coalizione di ong attive a livello sociale e ambientale e scienziati internazionali diffonde il decalogo per la salvaguardia delle foreste vergini
(Rinnovabili.it) – Si chiama IntAct, acronimo di International Action for Primary Forests, ed è una nuova coalizione di organizzazioni ambientaliste e scientifiche che chiedono uno stop allo sfruttamento industriale delle foreste vergini che ancora restano sul pianeta. IntAct è uno schieramento scienziati internazionali e organizzazioni impegnate nella salvaguardia dell’ambiente e dei diritti umani, che va da Sierra Club alla Zoological Society di Londra, fino a gruppi come il National Coalition of Indigenous Peoples nelle Filippine.
L’iniziativa prende le mosse dal consenso scientifico crescente intorno alla convinzione che le foreste vergini forniscano benefici unici, che le altre foreste non riescono a dare. Esse infatti possiedono caratteristiche irripetibili: si rigenerano naturalmente e non sono mai state tagliate. Un terzo delle foreste rimaste sul pianeta appartiene a questa categoria, ed è fondamentale per la biodiversità, le comunità indigene e il clima: riesce a trattenere in media dal 30 al 70% in più del carbonio. Siccome il tentativo di trasformare in maniera sostenibile le attività industriali praticate all’interno di queste aree è miseramente fallito, IntAct chiede di trasformarle in zone interdette all’accesso delle imprese impegnate nella deforestazione, nelle attività minerarie o nella estrazione di petrolio e gas.
Oggi soltanto un quinto delle foreste vergini rimaste è sotto protezione, il 5% dell’estensione originaria. Circa 4 milioni di ettari vanno persi ogni anno, un’area grande come il Belgio e Cipro sommati insieme. Nelle foreste vergini è presente, inoltre, circa l’80% delle specie vegetali e animali (terrestri) esistenti al mondo. Per decenni l’industria del legname ha sostenuto che gli alberi tropicali potessero essere rasi al suolo in maniera sostenibile, contribuendo alla creazione di posti di lavoro e allo sviluppo economico del pianeta.
Ma erano soltanto parole. Sta verificandosi tutto l’opposto, cosa che ha portato un crescente consenso intorno a proposte di salvaguardia delle foreste. In particolare, IntAct chiede ai governi di prendere atto di alcune verità:
– Le attività industriali vanno escluse dalle foreste vergini se non vogliamo perderle del tutto
– Il taglio di legname su larga scala non genera che minimi benefici economici locali ed è insostenibile per l’ecosistema
– l’agricoltura industriale sta impattando in maniera devastante sulle foreste vergini
– strade e altre infrastrutture di trasporto hanno anch’esse un’impatto immane su queste aree.
Il mercato del legname pertanto dev’essere ridimensionato, va orientato alla creazione di prodotti migliori, più durevoli, provenienti in massima parte dal riciclo. Se non ci rendiamo conto che le foreste vanno preservate, sostiene IntAct, dobbiamo renderci conto che stiamo rendendo più probabile il verificarsi di una estinzione di massa.