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28 aprile, un giorno per ricordare le vittime dell’amianto

A 28 anni dalla sua abolizione, l’asbesto continua a uccidere. Si calcolano migliaia di morti l’anno solo in Italia e oltre 40milioni di tonnellate di materiali da bonificare. Morassut: “Previste nuove pene per chi produce amianto”

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Credits: Airman st Class Ryan CallaghanReleased

Si celebra oggi la giornata mondiale delle vittime dell’amianto

(Rinnovabili.it) – Di amianto si muore ancora, ogni giorno e in tutto il mondo. In Italia, dove l’asbesto è stato messo al bando ormai da 28 anni, il conteggio delle vittime non si è mai arrestato. E non solo perché dall’esposizione alla patologia conclamata (mesotelioma e carcinoma polmonare) possono passare decenni. Di amianto si muore ancora perché la sua diffusione rimane ampia e i programmi di smaltimento sono andati per lungo tempo a rilento. 

Il risultato? Si stima che 6.000 italiani muoiano ogni anno per malattie determinate o connesse a questo minerale. Non solo. Secondo l’Osservatorio Nazionale Amianto, il picco di patologie ad esso correlate non arriverà prima del 2025-2030.

A ricordare le tante persone che hanno perso la vita nel nostro Paese e non solo, è la Giornata mondiale vittime dell’Amianto, celebrata ogni 28 aprile. La ricorrenza nasce per mettere sotto i riflettori le morti di questo killer silenzioso ma anche per tenere alta l’attenzione sui rischi presenti e futuri. L’Organizzazione mondiale della sanità ha stimato, infatti, che oltre 125milioni di lavoratori sono esposti quotidianamente all’asbesto a livello globale; un pericolo costante, così come costante è la produzione e l’esportazione illegale di questo materiale.

“Oggi ricordiamo le vittime dell’amianto, che a 28 anni dalla sua abolizione per legge ancora miete vittime in Italia e in tutto il mondo, ha commentato stamane Roberto Morassut, sottosegretario all’Ambiente. In occasione della Giornata mondiale, l’on. Morassut ha voluto riassumere la situazione nazionale e le misure attivate dal governo. 

Stop vittime amianto: dal Piano bonifiche alle nuove sanzioni

Attualmente, spiega il sottosegretario, sul territorio italiano sono presenti ancora 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto. “Sono numeri che non si possono accettare; il Ministero dell’Ambiente vuole abbattere, attraverso la mappatura, il monitoraggio e la bonifica delle aree SIN contaminate su tutto il territorio nazionale”. 

I primi interventi in tal senso sono partiti lo scorso anno con l’adozione di un Piano ad hoc a gennaio 2020.

Roma ha sbloccato fondi per 385 mln di euro destinati a interventi di bonifica da realizzare negli edifici pubblici, con priorità a scuole e ospedali. Nello specifico, 107mln sono stati assegnati alla Regione Sicilia, 74 alla Puglia, 43 alla Calabria, 35 alla Sardegna, 14 e 16 milioni rispettivamente a Lazio e Lombardia. Gli altri territori ripartiranno i restanti fondi. Come ricordato dalla senatrice Barbara Floridia, membro della Commissione Ambiente, in Italia 2.400 scuole e 250 nosocomi registrano la presenza di fibre di asbesto. Sono numeri impressionanti se moltiplichiamo il numero degli edifici per l’utenza che giornalmente lavora o frequenta questi istituti”.

Ma l’azione non si ferma alla fase smaltimento e bonifica. “Oggi raccogliamo i primi frutti del lavoro svolto dalla Commissione amianto […] le cui conclusioni confluiranno nel Collegato ambientale con l’introduzione dello strumento sanzionatorio”, ha aggiunto Morassut. “Previsto un aumento delle pene per chiunque abbia contribuito a determinare o ad anticipare l’insorgenza di un tumore correlato all’esposizione all’amianto”. Le nuove norme prevedono la reclusione da 3 a 6 anni e multe da 20.000 a 50.000 euro per chiunque commerci, estragga, produca amianto o prodotti che lo contengano.

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Nella Giornata mondiale per ricordare le vittime dell’amianto – ha aggiunto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – è per noi un obbligo fermarci a riflettere su questa minaccia silenziosa. Insisteremo affinché i fondi vengano utilizzati e le sanzioni applicate […] per vincere una battaglia che va avanti da troppo tempo. Sono estremamente soddisfatto che alcune proposte diverranno operative già nel Collegato ambientale”.

Il ministro ha anche preannunciato un incontro con le associazioni che rappresentano le migliaia di vittime e i loro familiari.