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Multa da 857mln al cartello auto tedesco: ha frenato la tecnologia anti-NOx

tecnologia anti-NOx ue
Margrethe Vestager- Credits: Claudio Centonze – European Union, 2021

(Rinnovabili.it) – Avere a disposizione un’efficiente tecnologia anti-NOx (ossidi di azoto), ma trovare un accordo silenzioso per ostacolarne il pieno sviluppo e utilizzo sui nuovi veicoli diesel. È quanto orchestrato da alcuni celebri marchi automobilistici tedeschi per frenare i miglioramenti di uno degli strumenti più innovativi di abbattimento delle emissioni auto. Parliamo del cartello creato da Daimler, BMW e il gruppo Volkswagen (Volkswagen, Audi e Porsche), e pizzicato in questi mesi dall’Antitrust comunitario.

A darne notizia è oggi la Commissione europea annunciando una maxi ammenda di 857 milioni di euro, da cui si salva solo Daimler per aver rivelato l’esistenza dell’accordo. “Le cinque case automobilistiche spiega Margrethe Vestager, commissaria responsabile della politica di concorrenza europea – […] possedevano la tecnologia per ridurre le emissioni nocive oltre quanto richiesto dalla legge UE. Ma hanno evitato di competere sull’utilizzo del pieno potenziale di questa tecnologia per abbattere (le emissioni ) in misura maggiore di quanto richiesto“.

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Secondo le ricostruzioni dell’esecutivo, i produttori tedeschi hanno tenuto riunioni tecniche regolari per discutere lo sviluppo della tecnologia anti NOx. Si tratta di un sistema di riduzione catalitica selettiva che elimina le emissioni nocive di ossido di azoto dalle autovetture diesel attraverso l’iniezione di urea (chiamata anche “AdBlue“) negli scarichi. Durante questi incontri, e per oltre cinque anni, le case automobilistiche hanno collaborato per evitare la concorrenza sui miglioramenti tecnologici. In particolare, Daimler, BMW e il gruppo Volkswagen hanno raggiunto un accordo sulle dimensioni e le gamme dei serbatoi di AdBlue e sul consumo medio stimato di AdBlue. Hanno anche scambiato informazioni commercialmente sensibili su questi elementi.

Questo tipo di “accordo tra aziende è intollerabile per noi”, ha aggiunto Vestager. “È illegale secondo le norme dell’UE sulle pratiche anticoncorrenziali. La concorrenza e l’innovazione nella gestione dell’inquinamento automobilistico sono essenziali affinché l’Europa raggiunga i suoi ambiziosi obiettivi del Green Deal. E questa decisione dimostra che non esiteremo ad agire contro ogni forma di accordo che metta a rischio questo obiettivo”.

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