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Tè depura l’acqua dai metalli pesanti, tra cui il piombo: contano bustina e tempo di infusione

Tè depura l'acqua dai metalli pesanti, tra cui il piombo: contano bustina e tempo di infusione
Fonte Unsplash

Bere tè non fa bene solo all’organismo umano, ma anche all’ambiente. Secondo un nuovo studio della Northwestern University, infatti il tè depura l’acqua aiutando ad assorbire metalli pesanti, come piombo e cadmio.

Gli scienziati hanno scoperto che gli ioni dei metalli pesanti si attaccano sulla superficie delle foglie del tè, dove rimangono intrappolati. Per condurre la ricerca sono state utilizzate e studiate diversi tipi di tè, anche contenuto in bustine commerciali e con differenti metodi di infusione che a loro volta hanno un effetto sull’assorbimento dei metalli pesanti: dal tè nero a quello verde, alla variante bianca fino alla camomilla.

Chiaramente i ricercatori sono cauti sui reali effetti del tè come filtro. “Non stiamo suggerendo che tutti inizino a usare le foglie di tè come filtro per l’acqua“, ha affermato Vinayak P. Dravid della Northwestern , autore senior dello studio, ma in questo studio, il nostro obiettivo era misurare la capacità potenziale del tè di assorbire metalli pesanti. Il nostro lavoro evidenzia il potenziale ancora non riconosciuto del tè, il cui consumo contribuisce passivamente alla riduzione dell’esposizione ai metalli pesanti nelle popolazioni di tutto il mondo“.

Nello studio viene sottolineato che il “materiale” che compone le foglie del tè, ha una proprietà assorbente che le rende adatte al rilascio rapido di sostanze chimiche aromatiche nell’acqua, nel momento in cui viene messo in infusione per i minuti necessari affinché si colori il liquido e diffonda il gusto della foglia. Le persone che bevono il tè, non devono fare altro, e naturalmente verrebbero rimossi i metalli pesanti.

Come hanno verificato l’assorbimento?

I ricercatori hanno creato soluzioni acquose con all’interno delle quantità misurate di piombo e altri metalli – tra cui cromo, rame, zinco e cadmio – dopodiché hanno riscaldato le soluzioni fino a raggiungere una temperatura al di sotto dell’ebollizione. Poi hanno aggiunto le foglie di tè, che sono rimaste in infusione per vari intervalli di tempo, da pochi secondi a 24 ore.

Alla fine dell’infusione, il team ha misurato la quantità di metallo rimasta nell’acqua e confrontando i livelli di metallo, prima e dopo l’aggiunta delle foglie di tè, hanno calcolato quanto è stato effettivamente rimosso.

Tè depura metalli, ma quanto conta la bustina?

Il materiale di cui è fatta la bustina che contiene il tè ha un peso, infatti, dopo aver testato diversi tipi di contenitori senza tè, i ricercatori hanno scoperto che cotone e nylon assorbivano solo quantità irrisorie di contaminanti, mentre la cellulosa (materiale naturale biodegradabile ricavato dalla polpa di legno) ha funzionato molto bene. Inoltre conta anche la grandezza dell’area superficiale, perché come accade con le calamite, anche gli ioni metallici si aggrappano alla superficie di un materiale e nel caso della cellulosa il coefficiente di assorbimento è più alto rispetto ai materiali sintetici più lisci.

I sacchetti di cotone e nylon non rimuovono praticamente alcun metallo pesante dall’acqua“, ha detto Shindel, anzi “le bustine di nylon rilasciano microplastiche, ma la maggior parte delle bustine di tè utilizzate oggi sono realizzate con materiali naturali, come la cellulosa. Queste possono rilasciare microparticelle di cellulosa, ma si tratta solo di fibre che il nostro corpo può gestire“.

Più lunga è la macerazione, più metallo viene assorbito

Il tipo di tè e la macinatura giocano un ruolo minore nell’assorbimento dei contaminanti, mentre le foglie di tè finemente macinate, in particolare quelle di tè nero che depura gli ioni metallici rispetto alle foglie intere, ma tra tutti gli esperimenti, il tempo di infusione ha svolto il ruolo più significativo nella capacità delle foglie di tè di assorbire ioni metallici. Più lungo era il tempo di infusione, più contaminanti venivano assorbiti, al punto che lasciarlo macerare per ore nell’acqua, può persino portare al recupero di quasi tutto il metallo nell’acqua.

Tè depura tutto? E’ comunque un aiuto

Sebbene i risultati dipendano da diversi fattori, come il tempo di infusione e il rapporto acqua-tè, i ricercatori stimano che possa assorbire circa il 15% di piombo dall’acqua potabile, fino a concentrazioni di piombo, pari a 10 parti per milione. Una stima che si applica a una tazza di tè, per così dire standard, che include una tazza d’acqua e una bustina di tè, infusa per tre-cinque minuti. Se invece l’infusione supera i cinque minuti assorbe più piombo rispetto al tempo medio di infusione, anche se è solo un aiuto e comunque non risolve il problema di alte concentrazioni di minerali pesanti.

In una popolazione, se le persone bevessero una tazza di tè in più al giorno, forse nel tempo vedremmo un calo delle malattie strettamente correlate all’esposizione ai metalli pesanti“, dicono i ricercatori e “potrebbe aiutare a spiegare perché le popolazioni che bevono più tè potrebbero avere tassi di incidenza inferiori di malattie cardiache e ictus rispetto alle popolazioni che hanno un consumo di tè inferiore”.

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