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Serve un divieto mondiale sulla plastica monouso

WWF lancia l’appello ai governi impegnati a fine mese nei negoziati ONU: mettere al bando la plastica monouso è urgente e non rinviabile

plastica monouso
Via depositphotos.com

Il 50% della produzione di polimeri finisce in prodotti di plastica monouso

(Rinnovabili.it) – Un divieto mondiale per la plastica monouso, “ad alto rischio e non necessaria”. È la richiesta avanzata dal WWF in vista dei negoziati per un trattato globale sulla plastica che si terranno a Parigi verso fine mese. Eliminare prodotti come posate di plastica, sigarette elettroniche usa e getta e microplastiche nei cosmetici è fondamentale per ridurre la pressione ambientale di questo materiale ormai onnipresente.

Secondo l’organizzazione ambientalista, le trattative per l’accordo globale, che si tengono in sede ONU, devono includere nel testo del trattato la messa al bando della plastica monouso. A dicembre 2023 è prevista una prima bozza del testo, ed è importante che sia da subito comprensiva di obiettivi ambiziosi. 

A livello globale, meno del 10% dei prodotti in plastica viene riciclato e quasi la metà di tutta la produzione viene utilizzata in oggetti di breve durata o usa e getta. Prodotti consumati per la maggior parte in paesi ricchi, che impiegano centinaia di anni a degradarsi.

Le proposte del WWF contro la plastica monouso

WWF ha svolto ricerche su come affrontare le sfide più urgenti dell’inquinamento da plastica tramite il nuovo trattato globale, e sostiene sia necessario suddividere i prodotti in due gruppi: quelli che possono essere ridotti o eliminati in modo fattibile a breve termine (Classe I) e quelli che attualmente non possono, ma richiedono misure di controllo globali per promuovere il riciclo, la gestione e lo smaltimento responsabili (Classe II). 

Questa separazione potrebbe facilitare una regolamentazione efficace a livello globale, rispetto a una legislazione per i singoli articoli in plastica che può essere complessa e facile da aggirare
“Siamo bloccati in un sistema che produce quantità di plastica ben al di là di ciò che qualsiasi paese può gestire adeguatamente, provocando una crisi di inquinamento che colpisce l’ambiente e la società – ha detto Marco Lambertini, direttore del WWF internazionale – Se non agiamo subito, la situazione non farà che peggiorare. La traiettoria attuale prevede un raddoppio della produzione di plastica entro il 2040. Le perdite di plastica nei nostri oceani triplicheranno e il volume totale dell’inquinamento da plastica nei nostri oceani quadruplicherà. Non possiamo permettere che ciò accada. Si tratta di un problema globale che richiede una soluzione globale. I negoziatori devono seguire le linee guida di questo rapporto e lavorare insieme per creare un trattato con regole globali vincolanti, complete e specifiche che possano invertire la tendenza”.